Da Melbourne a Melbourne, aspettando Losanna. Un anno dopo il suo primo Slam vinto, Jannik Sinner si ripresenta in Australia con una annata, il 2024, che lo ha consacrato numero uno al mondo con i successi degli Australian Open e degli Us Open, la vittoria alle Finals di Torino e la Davis in bacheca. Su tutto, la spada di Damocle del caso Clostebol, per il quale dopo l'archiviazione dell'antidoping del tennis è arrivato il ricorso della Wada al Tas, con una pesante richiesta di una squalifica tra uno e due anni.
Nella notte australiana, quando già Sinner era tornato a raccontare le proprie sensazioni sulla vicenda, è arrivata da Losanna anche la notizia della data dell'udienza di arbitrato: se ne discuterà di fronte al Tas il 16 e 17 aprile, a porte chiuse. "Non sappiamo nulla, come voi", aveva risposto Sinner a chi gli chiedeva quando si sarebbe svolto l'arbitrato. Poi, qualche ora dopo, il Tas ha annunciato di aver fissato nei due giorni di metà aprile l'appuntamento con accusa (l'agenzia mondiale antidoping che non contesta che di contaminazione si sia trattato, ma reclama il principio di responsabilità oggettiva dell'atleta) e difesa. La data è a metà tra Masters 1000 di Montecarlo e Madrid, 20 giorni prima di Roma. "So come sono andate le cose, so di non aver fatto nulla di male", ha ribadito Sinner. Il numero 1 del tennis mondiale, insomma, conta di dover rispondere ai giudici di Losanna e alla sua coscienza, ma non a Nick Kyrgios, l'australiano che lo ha messo nel mirino. "Non penso di dover replicargli". Intanto gli avvocati stanno preparando la linea difensiva, che con ogni probabilità ricalcherà quella seguita davanti all'Itia, che si è costituita davanti all'arbitrato e sarà presente come la federtennis mondiale.
di Napoli Magazine
10/01/2025 - 18:54
Da Melbourne a Melbourne, aspettando Losanna. Un anno dopo il suo primo Slam vinto, Jannik Sinner si ripresenta in Australia con una annata, il 2024, che lo ha consacrato numero uno al mondo con i successi degli Australian Open e degli Us Open, la vittoria alle Finals di Torino e la Davis in bacheca. Su tutto, la spada di Damocle del caso Clostebol, per il quale dopo l'archiviazione dell'antidoping del tennis è arrivato il ricorso della Wada al Tas, con una pesante richiesta di una squalifica tra uno e due anni.
Nella notte australiana, quando già Sinner era tornato a raccontare le proprie sensazioni sulla vicenda, è arrivata da Losanna anche la notizia della data dell'udienza di arbitrato: se ne discuterà di fronte al Tas il 16 e 17 aprile, a porte chiuse. "Non sappiamo nulla, come voi", aveva risposto Sinner a chi gli chiedeva quando si sarebbe svolto l'arbitrato. Poi, qualche ora dopo, il Tas ha annunciato di aver fissato nei due giorni di metà aprile l'appuntamento con accusa (l'agenzia mondiale antidoping che non contesta che di contaminazione si sia trattato, ma reclama il principio di responsabilità oggettiva dell'atleta) e difesa. La data è a metà tra Masters 1000 di Montecarlo e Madrid, 20 giorni prima di Roma. "So come sono andate le cose, so di non aver fatto nulla di male", ha ribadito Sinner. Il numero 1 del tennis mondiale, insomma, conta di dover rispondere ai giudici di Losanna e alla sua coscienza, ma non a Nick Kyrgios, l'australiano che lo ha messo nel mirino. "Non penso di dover replicargli". Intanto gli avvocati stanno preparando la linea difensiva, che con ogni probabilità ricalcherà quella seguita davanti all'Itia, che si è costituita davanti all'arbitrato e sarà presente come la federtennis mondiale.