Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM, intervenendo a Focus economia su Radio 24, si è detto a favore di una modifica del meccanismo che fissa il prezzo unico nazionale dell’energia sull’offerta più costosa che, nella maggior parte dei casi, proviene da una centrale termoelettrica a gas. “Così come sta cambiando in maniera molto profonda il mix delle fonti di energia, abbiamo la necessità di riconsiderare i meccanismi di formazione del prezzo, se c'è una netta prevalenza nel mix delle fonti” ha spiegando Venier, amministratore delegato di SNAM, facendo riferimento all’apporto delle rinnovabili che spesso riescono a produrre energia elettrica a prezzi più bassi. “Oggi - ha aggiunto a Radio 24 - la quota di produzione da fonti rinnovabili gira intorno al 35-40% in Italia e oltre il 40% in Germania. È chiaro che i meccanismi di mercato che formano il prezzo devono adeguarsi o devono essere rivisti in ragione di questi cambiamenti di mix che hanno sottostanti, cioè che hanno delle modalità o delle determinanti sulla formazione del costo di produzione di quell'energia molto diverse”. Venier ha concluso spiegando che: “si passa da energie rinnovabili che richiedono forti investimenti ma poi non hanno un costo operativo per la produzione, alle fonti tradizionali del passato in cui il costo di investimento era molto più limitato ma avevano un costo operativo di produzione legato alla materia prima molto più alto”.
“Gli Stati Uniti sono diventati il principale esportatore mondiale di GNL e hanno un programma importante di sviluppo della loro capacità di esportazione da qui al 2030”. Così Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM intervenuto a Focus Economia a Radio 24. “Questa è un'opportunità da valutare”. Continua a Radio 24. Andranno poi “comparati i prezzi americani con quelli di altre fonti, come il Qatar, quello africano, e questo ci offrirà l'opportunità di ottimizzare e cogliere la fonte più competitiva – ha sottolineato l’ad -. “Quindi credo che sia interessante valutare quelle che sono le opzioni che offriranno gli americani proprio in questa logica”.
di Napoli Magazine
22/01/2025 - 18:48
Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM, intervenendo a Focus economia su Radio 24, si è detto a favore di una modifica del meccanismo che fissa il prezzo unico nazionale dell’energia sull’offerta più costosa che, nella maggior parte dei casi, proviene da una centrale termoelettrica a gas. “Così come sta cambiando in maniera molto profonda il mix delle fonti di energia, abbiamo la necessità di riconsiderare i meccanismi di formazione del prezzo, se c'è una netta prevalenza nel mix delle fonti” ha spiegando Venier, amministratore delegato di SNAM, facendo riferimento all’apporto delle rinnovabili che spesso riescono a produrre energia elettrica a prezzi più bassi. “Oggi - ha aggiunto a Radio 24 - la quota di produzione da fonti rinnovabili gira intorno al 35-40% in Italia e oltre il 40% in Germania. È chiaro che i meccanismi di mercato che formano il prezzo devono adeguarsi o devono essere rivisti in ragione di questi cambiamenti di mix che hanno sottostanti, cioè che hanno delle modalità o delle determinanti sulla formazione del costo di produzione di quell'energia molto diverse”. Venier ha concluso spiegando che: “si passa da energie rinnovabili che richiedono forti investimenti ma poi non hanno un costo operativo per la produzione, alle fonti tradizionali del passato in cui il costo di investimento era molto più limitato ma avevano un costo operativo di produzione legato alla materia prima molto più alto”.
“Gli Stati Uniti sono diventati il principale esportatore mondiale di GNL e hanno un programma importante di sviluppo della loro capacità di esportazione da qui al 2030”. Così Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM intervenuto a Focus Economia a Radio 24. “Questa è un'opportunità da valutare”. Continua a Radio 24. Andranno poi “comparati i prezzi americani con quelli di altre fonti, come il Qatar, quello africano, e questo ci offrirà l'opportunità di ottimizzare e cogliere la fonte più competitiva – ha sottolineato l’ad -. “Quindi credo che sia interessante valutare quelle che sono le opzioni che offriranno gli americani proprio in questa logica”.