Ai microfoni di Calcio Time, nel corso della trentesima puntata a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Andrea Pisanu, ex calciatore di Parma, Verona e Cagliari, tra le altre: “Purtroppo, il calcio sta cambiando tanto: i procuratori hanno il coltello dalla parte del manico e le cifre sono talmente elevate da divenire quasi irrinunciabili. In conferenza, Conte ha espresso delusione per non aver inciso sulla permanenza di Kvara, ma credo sia un monito lanciato dal tecnico nei confronti della società. Non credo si tratti di fulmine a ciel sereno, quanto dell’impossibilità del club di poter competere con determinate cifre che circolano nel mercato. Il Napoli, in generale, sta per perdere un giovane che è entrato nella storia arrivando dal nulla, prendendosi tutto e andando via da grandissimo calciatore. Per quanto riguarda il sostituto, Ndoye è un ottimo calciatore, ma negli occhi della gente c’è Kvara che ha vinto lo Scudetto da protagonista, quindi un top player non semplice da sostituire, non uno “qualunque”. Quindi, adesso, le aspettative potrebbero essere un po’ più elevate anche per il calciatore che dovrebbe sostituire il georgiano a Napoli. Il lavoro di Conte in azzurro? In base all’esperienza che sto maturando nel ruolo, ritengo che al tecnico sia stato affidato un ruolo da leader posizionale. Il Napoli del post Scudetto aveva bisogno di un leader che fosse meno morbido e più un “sergente”; i calciatori ne avrebbero risentito anche a livello di autorità da rispettare. Dopo più di un anno, la squadra aveva bisogno di questa figura e di quest’allenatore così credibile. De Laurentiis aveva bisogno di qualcuno che sapesse reggere lo spogliatoio con la propria credibilità nelle esperienze passate. Nelle frasi per la possibile partenza di Kvaratskhelia, credo lo veda anche come sconfitta personale nel non essere riuscito a mantenere nel calciatore quel senso di appartenenza che aveva tentato di infondere nello stesso georgiano”.
di Napoli Magazine
14/01/2025 - 01:25
Ai microfoni di Calcio Time, nel corso della trentesima puntata a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Andrea Pisanu, ex calciatore di Parma, Verona e Cagliari, tra le altre: “Purtroppo, il calcio sta cambiando tanto: i procuratori hanno il coltello dalla parte del manico e le cifre sono talmente elevate da divenire quasi irrinunciabili. In conferenza, Conte ha espresso delusione per non aver inciso sulla permanenza di Kvara, ma credo sia un monito lanciato dal tecnico nei confronti della società. Non credo si tratti di fulmine a ciel sereno, quanto dell’impossibilità del club di poter competere con determinate cifre che circolano nel mercato. Il Napoli, in generale, sta per perdere un giovane che è entrato nella storia arrivando dal nulla, prendendosi tutto e andando via da grandissimo calciatore. Per quanto riguarda il sostituto, Ndoye è un ottimo calciatore, ma negli occhi della gente c’è Kvara che ha vinto lo Scudetto da protagonista, quindi un top player non semplice da sostituire, non uno “qualunque”. Quindi, adesso, le aspettative potrebbero essere un po’ più elevate anche per il calciatore che dovrebbe sostituire il georgiano a Napoli. Il lavoro di Conte in azzurro? In base all’esperienza che sto maturando nel ruolo, ritengo che al tecnico sia stato affidato un ruolo da leader posizionale. Il Napoli del post Scudetto aveva bisogno di un leader che fosse meno morbido e più un “sergente”; i calciatori ne avrebbero risentito anche a livello di autorità da rispettare. Dopo più di un anno, la squadra aveva bisogno di questa figura e di quest’allenatore così credibile. De Laurentiis aveva bisogno di qualcuno che sapesse reggere lo spogliatoio con la propria credibilità nelle esperienze passate. Nelle frasi per la possibile partenza di Kvaratskhelia, credo lo veda anche come sconfitta personale nel non essere riuscito a mantenere nel calciatore quel senso di appartenenza che aveva tentato di infondere nello stesso georgiano”.