"Forse la partita da cui è stata più dura riprendersi è la finale di Champions persa nel 2012 contro il Chelsea. Giocavamo in casa e abbiamo deluso i nostri tifosi. A posteriori potrà sembrare assurdo, ma non potevo immaginare che poi quella coppa l’avrei vinta sei volte…". Così Toni Kroos, durante la sua intervista a Tuttosport, ha parlato della delusione più cocente della sua carriera.
Due delle quali con Ancelotti alla guida…
"È stato lui a portarmi a Madrid, mi ha voluto fortemente nel 2014 dopo il Mondiale. Loro avevano appena vinto la Champions e lui mi chiamò dicendomi che mi voleva per portare la squadra a un livello superiore. Per me passare dal Bayern al Real non era un salto da poco. Lui l’ha reso molto più semplice, mi ha motivato. Il nostro rapporto è sempre stato speciale e mi piace l’idea che la mia storia al Real sia iniziata e finita con lui alla guida".
Quando è tornato nel 2021 come l’avete presa? C’era chi lo dava per finito dopo le esperienze con Napoli ed Everton…
"A dir la verità non ce lo aspettavamo minimamente. Per noi è stata una grandissima notizia, anche perché nello spogliatoio molti - a cominciare da Carvajal, Marcelo, Modric, Ramos e Nacho, i senatori insomma - avevano già avuto l’opportunità di lavorare con lui. Quando ti conosci sai già come prenderti. Poi lui dalla sua prima esperienza al Real è un tecnico diverso, si è evoluto e questo ci incuriosiva molto. Ci abbiamo messo un attimo a capire il suo calcio e a recuperare il rapporto che c’era prima".
di Napoli Magazine
17/12/2024 - 18:51
"Forse la partita da cui è stata più dura riprendersi è la finale di Champions persa nel 2012 contro il Chelsea. Giocavamo in casa e abbiamo deluso i nostri tifosi. A posteriori potrà sembrare assurdo, ma non potevo immaginare che poi quella coppa l’avrei vinta sei volte…". Così Toni Kroos, durante la sua intervista a Tuttosport, ha parlato della delusione più cocente della sua carriera.
Due delle quali con Ancelotti alla guida…
"È stato lui a portarmi a Madrid, mi ha voluto fortemente nel 2014 dopo il Mondiale. Loro avevano appena vinto la Champions e lui mi chiamò dicendomi che mi voleva per portare la squadra a un livello superiore. Per me passare dal Bayern al Real non era un salto da poco. Lui l’ha reso molto più semplice, mi ha motivato. Il nostro rapporto è sempre stato speciale e mi piace l’idea che la mia storia al Real sia iniziata e finita con lui alla guida".
Quando è tornato nel 2021 come l’avete presa? C’era chi lo dava per finito dopo le esperienze con Napoli ed Everton…
"A dir la verità non ce lo aspettavamo minimamente. Per noi è stata una grandissima notizia, anche perché nello spogliatoio molti - a cominciare da Carvajal, Marcelo, Modric, Ramos e Nacho, i senatori insomma - avevano già avuto l’opportunità di lavorare con lui. Quando ti conosci sai già come prenderti. Poi lui dalla sua prima esperienza al Real è un tecnico diverso, si è evoluto e questo ci incuriosiva molto. Ci abbiamo messo un attimo a capire il suo calcio e a recuperare il rapporto che c’era prima".