"Sullo stadio Maradona ho parlato con il sindaco di Napoli Manfredi qualche mese fa, poi non ne abbiamo più parlato. Mi sembra che su questo è stato molto chiaro il ministro Abodi. C'è la disponibilità, anzi la volontà e il desiderio ovviamente che il Maradona abbia la possibilità e l'opportunità di essere inserito in quel ristretto numero di stadi che saranno oggetto di una riqualificazione per far parte dell'Europeo del 2032, è tutta una materia che è in mano onestamente allo Stato e al Comune che è il proprietario". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine dell'inaugurazione della piscina ristrutturata allo stadio Collana di Napoli. Malagò ha sottolineato che "bisogna affrontare l'argomento in modo concreto" e ha risposto anche alla domanda sul coivolgimento in materia del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. "Sappiamo benissimo - ha detto - quanto forte sia il suo ruolo nella gestione dello stadio per il Napoli, però qui c'è un investimento infrastrutturale che riguarda la proprietà, ma è chiaro che De Laurentiis per primo debba essere coinvolto. Anche su questo io mi permetto di fare una riflessione su un tema: l'Italia è un Paese in cui c'è da una parte una voglia pazzesca di sistemare le cose, il Collana, lo Stadio Maradona, le piscine, potrei continuare su tanti impianti; dall'altra poi cosa accade? Che per fare questo servono ovviamente i soldi, i permessi, un combinato disposto di volontà politiche, ma anche il tempo. Allora quando scattano queste dinamiche spesso chi ci lavora si chiede "ma allora noi come facciamo?" Questo lo sto vedendo ad esempio in alcune situazioni che riguardano le olimpiche città Milano-Cortina, su alcuni cantieri, ma anche di strade, di infrastrutture, di opere sinergiche che non sono indispensabilmente quelle dove magari c'è la competizione sportiva. All'estero questo tipo di sacrifici sono secondo me accettati, forse perché - ha detto Malagò - sono più abituati che le cose si facciano rispettando i tempi. Servirebbe secondo me, da parte di tutti, ovviamente noi per primi del mondo dello sport, una certa disponibilità, nel sapere che a fronte di qualche sacrificio poi si ottiene un risultato che per molto tempo ne beneficiano tutti, primi e soprattutto le società sportive".
di Napoli Magazine
14/01/2025 - 01:03
"Sullo stadio Maradona ho parlato con il sindaco di Napoli Manfredi qualche mese fa, poi non ne abbiamo più parlato. Mi sembra che su questo è stato molto chiaro il ministro Abodi. C'è la disponibilità, anzi la volontà e il desiderio ovviamente che il Maradona abbia la possibilità e l'opportunità di essere inserito in quel ristretto numero di stadi che saranno oggetto di una riqualificazione per far parte dell'Europeo del 2032, è tutta una materia che è in mano onestamente allo Stato e al Comune che è il proprietario". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine dell'inaugurazione della piscina ristrutturata allo stadio Collana di Napoli. Malagò ha sottolineato che "bisogna affrontare l'argomento in modo concreto" e ha risposto anche alla domanda sul coivolgimento in materia del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. "Sappiamo benissimo - ha detto - quanto forte sia il suo ruolo nella gestione dello stadio per il Napoli, però qui c'è un investimento infrastrutturale che riguarda la proprietà, ma è chiaro che De Laurentiis per primo debba essere coinvolto. Anche su questo io mi permetto di fare una riflessione su un tema: l'Italia è un Paese in cui c'è da una parte una voglia pazzesca di sistemare le cose, il Collana, lo Stadio Maradona, le piscine, potrei continuare su tanti impianti; dall'altra poi cosa accade? Che per fare questo servono ovviamente i soldi, i permessi, un combinato disposto di volontà politiche, ma anche il tempo. Allora quando scattano queste dinamiche spesso chi ci lavora si chiede "ma allora noi come facciamo?" Questo lo sto vedendo ad esempio in alcune situazioni che riguardano le olimpiche città Milano-Cortina, su alcuni cantieri, ma anche di strade, di infrastrutture, di opere sinergiche che non sono indispensabilmente quelle dove magari c'è la competizione sportiva. All'estero questo tipo di sacrifici sono secondo me accettati, forse perché - ha detto Malagò - sono più abituati che le cose si facciano rispettando i tempi. Servirebbe secondo me, da parte di tutti, ovviamente noi per primi del mondo dello sport, una certa disponibilità, nel sapere che a fronte di qualche sacrificio poi si ottiene un risultato che per molto tempo ne beneficiano tutti, primi e soprattutto le società sportive".