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L'ANALISI - Perinetti: "Conte un predestinato, lo portai con me a Siena e poi a Bari, dissi ad Agnelli che stava facendo la scelta giusta"
23.11.2024 08:57 di Napoli Magazine

Giorgio Perinetti, dirigente sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

“Conte era capitano e leader della Juve di cui io ero dirigente accompagnatore, con Lippi e Ancelotti in panchina. Personalità assoluta, il tramite tra allenatore e squadra, dettava ordini ai compagni. Si capiva che era un predestinato".

Lo portò a Siena come vice di De Canio.

"Antonio stava completando il corso da allenatore a Coverciano: gli suggerii questa opportunità per iniziare il lavoro sul campo a Siena e continuare a studiare a Firenze. Poi lo portai a Bari: salvò la squadra il primo anno e centrò nel secondo la serie A. Era giovane e un po' impulsivo, andò via temendo che non sarebbe stata allestita una squadra competitiva. Ci saremmo rivisti a Siena: altra promozione".

E lei suggerì Conte alla Juventus?

"Suggerire... Conte non aveva bisogno di segnalazioni, però dissi ad Andrea Agnelli che avrebbe fatto la scelta giusta. E infatti Antonio fece subito vincere la Juve".

Che ne pensa della sfida con Ranieri?

"Ranieri e Conte, nonostante generazioni differenze, sono uniti da una cosa, ovvero la passione che continua ad animarli anche dopo tante esperienze e tanti successi. Hanno un amore profondo per il calcio e gestiscono bene il gruppo, anche se con modalità differenti: Ranieri ha toni più dolci, Conte è più aggressivo perché pretende molta intensità".

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L'ANALISI - Perinetti: "Conte un predestinato, lo portai con me a Siena e poi a Bari, dissi ad Agnelli che stava facendo la scelta giusta"

di Napoli Magazine

23/11/2024 - 08:57

Giorgio Perinetti, dirigente sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

“Conte era capitano e leader della Juve di cui io ero dirigente accompagnatore, con Lippi e Ancelotti in panchina. Personalità assoluta, il tramite tra allenatore e squadra, dettava ordini ai compagni. Si capiva che era un predestinato".

Lo portò a Siena come vice di De Canio.

"Antonio stava completando il corso da allenatore a Coverciano: gli suggerii questa opportunità per iniziare il lavoro sul campo a Siena e continuare a studiare a Firenze. Poi lo portai a Bari: salvò la squadra il primo anno e centrò nel secondo la serie A. Era giovane e un po' impulsivo, andò via temendo che non sarebbe stata allestita una squadra competitiva. Ci saremmo rivisti a Siena: altra promozione".

E lei suggerì Conte alla Juventus?

"Suggerire... Conte non aveva bisogno di segnalazioni, però dissi ad Andrea Agnelli che avrebbe fatto la scelta giusta. E infatti Antonio fece subito vincere la Juve".

Che ne pensa della sfida con Ranieri?

"Ranieri e Conte, nonostante generazioni differenze, sono uniti da una cosa, ovvero la passione che continua ad animarli anche dopo tante esperienze e tanti successi. Hanno un amore profondo per il calcio e gestiscono bene il gruppo, anche se con modalità differenti: Ranieri ha toni più dolci, Conte è più aggressivo perché pretende molta intensità".