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L'EX - Baldini: "A Napoli ho lasciato un pezzo di cuore, Conte è un allenatore top, gli azzurri possono lottare per lo Scudetto fino alla fine"
20.12.2024 10:50 di Napoli Magazine

Francesco Baldini, ex calciatore di Napoli, Juventus e Genoa tra le altre, ha rilasciato un'intervista sul canale YouTube "Napolità": "Ho fatto 6 stagioni a Napoli, sono stato poi a Reggio Calabria e il destino ha voluto che ci giocassimo la Serie A proprio con Napoli che fa parte della mia vita, dove ho lasciato un pezzo di cuore. Quando sono tornato, il Napoli si avviava al fallimento, un periodo davvero triste. Dissi al mio procuratore Fedele che avrei cambiato Napoli solo con Genoa o Torino, con nessun’altra. La famiglia Fedele fu brava, mise in piedi questa trattativa e andai a Genova. Mi rende orgoglioso aver indossato la fascia da capitano sia a Napoli che col Genoa. Sono due piazze incredibili per pubblico, calore, attaccamento alla maglia, per tantissime cose. Ho sempre pensato che si assomigliassero molto. Dopo l’ultima partita che ho giocato al San Paolo, non sono più entrato al Maradona. Quando sono andato via, dopo la settima stagione, qualcosa in me si è rotto: per me il calcio era Napoli, è il Napoli, ma era un Napoli disastrato e indossare la fascia di capitano in quel momento, in mezzo ad un miliardo di difficoltà, la cosa cui pensavi meno era la partita e non è stato assolutamente semplice. Antonio Conte sta facendo qualcosa di importante a Napoli. Se vediamo dov’è arrivata la squadra lo scorso anno e in quanto tempo l’ha portata dove merita di essere, viene fuori il grande lavoro di un grande allenatore. Caratterialmente, tecnicamente, tatticamente è un top e il Napoli meritava un allenatore top. È stato bravo a cambiare in corsa, adattandosi ai suoi giocatori, mettendoli nelle condizioni di rendere al meglio, quindi gli do grande merito di questa situazione di classifica. Mi ricordo benissimo le critiche ricevute dopo la partita contro il Verona, c’era già chi gridava all’esonero. Io ero un ragazzino, la Juventus aveva lui, Baggio, Julio Cesar, Vialli e io e Del Piero che eravamo più piccoli, venivamo spalleggiati tra le camere e dovevamo stare alle loro decisioni. In campo, Antonio era quello che vediamo in panchina. Un ragazzo che aveva 7 polmoni, correva per tutti. Un allenatore già in campo? Era concentrato a giocare, una macchina da guerra. Il Genoa non prende gol da 3 partite, ha cambiato modulo con Vieira che ha spostato il baricentro, creando catene importanti. Il Genoa è in netta crescita, ma resta a due punti dalla zona retrocessione. Sabato mi aspetto una bella partita. Del Genoa mi preoccupa l’aspetto ambientale, ma paragonando le rose, sicuramente il Napoli ha qualcosina in più. Buongiorno? Lo vidi giocare in Primavera e volevo portarlo a Trapani, ci è arrivato dopo il mio esonero. Già in Primavera si vedeva che aveva qualcosa di diverso, concentrazione, cattiveria logiche per altissimi livelli. Ha ancora margini di crescita ed è con l’allenatore giusto per farlo. Sostituirlo non è semplice e il mister non ha tante alternative, potrebbe essere Juan Jesus, Marin, ma non sono Buongiorno. Non sono un amante, in questo momento, anche se lo sto studiando, di quest’uomo contro uomo a tutto campo, nonostante l’Atalanta stia raggiungendo risultati incredibili con questo modo di giocare. Puoi fare questo modulo quando ti puoi scegliere giocatori di alto livello. Il mio Napoli, escludendo Antonio, è quello di Sarri e di Spalletti, ma quello di Sarri per come si muoveva la linea difensiva, a livello tattico, era bellissimo. Scudetto? Penso sia l’anno dell’Atalanta. È una squadra costruita benissimo, ha uno spirito importante e mi soffermerei proprio su come ci è arrivata ad essere prima in classifica. Il Napoli se la può giocare, fermo restando che, secondo me, bisogna prendere un paio di giocatori al mister e salvo infortuni. L’Inter ha dato un segnale devastante, fare 6 gol alla Lazio in questo momento è stato un grosso colpo".

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20/12/2024 - 10:50

Francesco Baldini, ex calciatore di Napoli, Juventus e Genoa tra le altre, ha rilasciato un'intervista sul canale YouTube "Napolità": "Ho fatto 6 stagioni a Napoli, sono stato poi a Reggio Calabria e il destino ha voluto che ci giocassimo la Serie A proprio con Napoli che fa parte della mia vita, dove ho lasciato un pezzo di cuore. Quando sono tornato, il Napoli si avviava al fallimento, un periodo davvero triste. Dissi al mio procuratore Fedele che avrei cambiato Napoli solo con Genoa o Torino, con nessun’altra. La famiglia Fedele fu brava, mise in piedi questa trattativa e andai a Genova. Mi rende orgoglioso aver indossato la fascia da capitano sia a Napoli che col Genoa. Sono due piazze incredibili per pubblico, calore, attaccamento alla maglia, per tantissime cose. Ho sempre pensato che si assomigliassero molto. Dopo l’ultima partita che ho giocato al San Paolo, non sono più entrato al Maradona. Quando sono andato via, dopo la settima stagione, qualcosa in me si è rotto: per me il calcio era Napoli, è il Napoli, ma era un Napoli disastrato e indossare la fascia di capitano in quel momento, in mezzo ad un miliardo di difficoltà, la cosa cui pensavi meno era la partita e non è stato assolutamente semplice. Antonio Conte sta facendo qualcosa di importante a Napoli. Se vediamo dov’è arrivata la squadra lo scorso anno e in quanto tempo l’ha portata dove merita di essere, viene fuori il grande lavoro di un grande allenatore. Caratterialmente, tecnicamente, tatticamente è un top e il Napoli meritava un allenatore top. È stato bravo a cambiare in corsa, adattandosi ai suoi giocatori, mettendoli nelle condizioni di rendere al meglio, quindi gli do grande merito di questa situazione di classifica. Mi ricordo benissimo le critiche ricevute dopo la partita contro il Verona, c’era già chi gridava all’esonero. Io ero un ragazzino, la Juventus aveva lui, Baggio, Julio Cesar, Vialli e io e Del Piero che eravamo più piccoli, venivamo spalleggiati tra le camere e dovevamo stare alle loro decisioni. In campo, Antonio era quello che vediamo in panchina. Un ragazzo che aveva 7 polmoni, correva per tutti. Un allenatore già in campo? Era concentrato a giocare, una macchina da guerra. Il Genoa non prende gol da 3 partite, ha cambiato modulo con Vieira che ha spostato il baricentro, creando catene importanti. Il Genoa è in netta crescita, ma resta a due punti dalla zona retrocessione. Sabato mi aspetto una bella partita. Del Genoa mi preoccupa l’aspetto ambientale, ma paragonando le rose, sicuramente il Napoli ha qualcosina in più. Buongiorno? Lo vidi giocare in Primavera e volevo portarlo a Trapani, ci è arrivato dopo il mio esonero. Già in Primavera si vedeva che aveva qualcosa di diverso, concentrazione, cattiveria logiche per altissimi livelli. Ha ancora margini di crescita ed è con l’allenatore giusto per farlo. Sostituirlo non è semplice e il mister non ha tante alternative, potrebbe essere Juan Jesus, Marin, ma non sono Buongiorno. Non sono un amante, in questo momento, anche se lo sto studiando, di quest’uomo contro uomo a tutto campo, nonostante l’Atalanta stia raggiungendo risultati incredibili con questo modo di giocare. Puoi fare questo modulo quando ti puoi scegliere giocatori di alto livello. Il mio Napoli, escludendo Antonio, è quello di Sarri e di Spalletti, ma quello di Sarri per come si muoveva la linea difensiva, a livello tattico, era bellissimo. Scudetto? Penso sia l’anno dell’Atalanta. È una squadra costruita benissimo, ha uno spirito importante e mi soffermerei proprio su come ci è arrivata ad essere prima in classifica. Il Napoli se la può giocare, fermo restando che, secondo me, bisogna prendere un paio di giocatori al mister e salvo infortuni. L’Inter ha dato un segnale devastante, fare 6 gol alla Lazio in questo momento è stato un grosso colpo".