Andrea Lanfri, alpinista ed ex atleta paralimpico, ha recentemente concluso il suo viaggio a passo lento attraverso le montagne del centro Italia. Un’avventura, in bici e a piedi, che lo ha visto scoprire alcune delle vette più affascinanti dell’Appennino italiano in sella alla sua bicicletta e a piedi lungo i sentieri. Amputato a entrambe le gambe e a sette dita delle mani a causa di una meningite con sepsi meningococcica, oggi Andrea Lanfri racconta una storia di resilienza e rinascita. Parla di una montagna inclusiva, dove con l’impegno, la dedizione e la passione si possono raggiungere traguardi inaspettati. Da qui, insieme al Club alpino italiano, nasce il tour appenninico terminato alcuni giorni fa.
Il viaggio
Un percorso di oltre 300 chilometri, arricchito da salite impegnative, paesaggi mozzafiato e incontri umani intensi e inattesi, che dimostrano come la montagna e l’avventura possano essere alla portata di tutti, con la giusta preparazione. Partito da Solopaca, Andrea ha scalato montagne iconiche come il Monte La Meta, il Monte Amaro, il Corno Grande e il Monte Sirente, immergendosi in panorami spettacolari e facendo tappa in borghi storici come Popoli e Pescara. Il tutto condito da una certa dose di improvvisazione, a seconda dell’ispirazione del momento.
I numeri
450 km percorsi in bicicletta
Oltre 12.000 metri di dislivello positivo
5 montagne scalate
7 giorni di viaggio
La montagna per tutti
Andrea Lanfri incarna l’idea che lo sport e la montagna possano essere accessibili a tutti. Affrontare un viaggio del genere con le protesi rappresenta una dimostrazione tangibile di come l’inclusione non sia solo una parola, ma un obiettivo concreto. Tutti possono vivere la montagna, purché preparati adeguatamente. “Il viaggio è un maestro di vita che insegna a superare i propri limiti”, spiega Andrea, che grazie alla combinazione di determinazione, tecnologia e passione, continua a ispirare chiunque lo segua. “Io continuo a ripetere che i limiti sono solo nella nostra testa. Se vogliamo, ognuno di noi può fare grandi cose, basta avere la voglia e il coraggio per mettersi in gioco”. Ricordiamo che Andrea Lanfri nel maggio 2022, è diventato il primo atleta pluriamputato a raggiungere la vetta dell’Everest. Un sogno, quello di scalare il tetto del mondo, nato in un letto d’ospedale poco dopo aver scoperto di aver perso entrambe le gambe e sette dita delle mani.
Uno sguardo al futuro
“Ho già mille idee per il futuro! La bici sarà sempre più parte delle mie sfide, per vivere la montagna in un modo ancora più completo”, il commento di Lanfri alla fine di questo viaggio, che troverà spazio di racconto all’interno di un documentario, previsto per i prossimi mesi. Senza dimenticare la prosecuzione di questo itinerario: un lungo tour nelle scuole italiane, che vedrà Andrea impegnato nella divulgazione ai più giovani, a partire dalla primavera 2025.
di Napoli Magazine
25/11/2024 - 12:16
Andrea Lanfri, alpinista ed ex atleta paralimpico, ha recentemente concluso il suo viaggio a passo lento attraverso le montagne del centro Italia. Un’avventura, in bici e a piedi, che lo ha visto scoprire alcune delle vette più affascinanti dell’Appennino italiano in sella alla sua bicicletta e a piedi lungo i sentieri. Amputato a entrambe le gambe e a sette dita delle mani a causa di una meningite con sepsi meningococcica, oggi Andrea Lanfri racconta una storia di resilienza e rinascita. Parla di una montagna inclusiva, dove con l’impegno, la dedizione e la passione si possono raggiungere traguardi inaspettati. Da qui, insieme al Club alpino italiano, nasce il tour appenninico terminato alcuni giorni fa.
Il viaggio
Un percorso di oltre 300 chilometri, arricchito da salite impegnative, paesaggi mozzafiato e incontri umani intensi e inattesi, che dimostrano come la montagna e l’avventura possano essere alla portata di tutti, con la giusta preparazione. Partito da Solopaca, Andrea ha scalato montagne iconiche come il Monte La Meta, il Monte Amaro, il Corno Grande e il Monte Sirente, immergendosi in panorami spettacolari e facendo tappa in borghi storici come Popoli e Pescara. Il tutto condito da una certa dose di improvvisazione, a seconda dell’ispirazione del momento.
I numeri
450 km percorsi in bicicletta
Oltre 12.000 metri di dislivello positivo
5 montagne scalate
7 giorni di viaggio
La montagna per tutti
Andrea Lanfri incarna l’idea che lo sport e la montagna possano essere accessibili a tutti. Affrontare un viaggio del genere con le protesi rappresenta una dimostrazione tangibile di come l’inclusione non sia solo una parola, ma un obiettivo concreto. Tutti possono vivere la montagna, purché preparati adeguatamente. “Il viaggio è un maestro di vita che insegna a superare i propri limiti”, spiega Andrea, che grazie alla combinazione di determinazione, tecnologia e passione, continua a ispirare chiunque lo segua. “Io continuo a ripetere che i limiti sono solo nella nostra testa. Se vogliamo, ognuno di noi può fare grandi cose, basta avere la voglia e il coraggio per mettersi in gioco”. Ricordiamo che Andrea Lanfri nel maggio 2022, è diventato il primo atleta pluriamputato a raggiungere la vetta dell’Everest. Un sogno, quello di scalare il tetto del mondo, nato in un letto d’ospedale poco dopo aver scoperto di aver perso entrambe le gambe e sette dita delle mani.
Uno sguardo al futuro
“Ho già mille idee per il futuro! La bici sarà sempre più parte delle mie sfide, per vivere la montagna in un modo ancora più completo”, il commento di Lanfri alla fine di questo viaggio, che troverà spazio di racconto all’interno di un documentario, previsto per i prossimi mesi. Senza dimenticare la prosecuzione di questo itinerario: un lungo tour nelle scuole italiane, che vedrà Andrea impegnato nella divulgazione ai più giovani, a partire dalla primavera 2025.