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Pallavolo, Italia femminile, il c.t. Velasco: "Nel 2025 vorrei vincere il Mondiale, sarebbe incredibile"
02.01.2025 15:28 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Julio Velasco sa già cosa vorrebbe dal 2025: "Vorrei vincere il Mondiale, sarebbe una roba incredibile. Ma sarà difficile, l'ho già vissuto dopo il 1990. Non è colpa di nessuno, però dopo che hai vinto è complicato riuscirci subito di nuovo. Basta pensare alla storia: dalla Polonia all'Olanda ci sono nazionali che dopo un trionfo sono sparite per anni".

Il ct dell'Italia femminile di volley, parlando a La Repubblica, lavora di psicologia con la squadra: "Bisogna pensare che abbiamo perso, fissando insieme una data, fissandola tra pochissimo, come punto da cui tirare una riga. Da lì non si festeggia più, non si ritirano più premi, non se ne parla più. Nemmeno nelle interviste", aggiunge.

Velasco ricorda poi che "faccio parte della generazione di rottura, quella degli anni Sessanta, quando contestavamo il sistema. Anche allora gli adulti criticavano tante cose che, secondo loro, ci avrebbero reso peggiori. Ora non so se il web aumenta la stupidità, ma so che aumenta la possibilità di accedere a certe cose, di imparare a farle, di esprimerti se vuoi cantare o suonare. Trovo ingeneroso dire che i giovani hanno poca voglia di fare: il problema è che fanno troppe cose, il corso di inglese, l'allenamento sportivo, lo studio, e hanno poco tempo davvero libero, per la noia e l'ozio creativo. Ma soprattutto penso che a essere cambiati siano i genitori".

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Pallavolo, Italia femminile, il c.t. Velasco: "Nel 2025 vorrei vincere il Mondiale, sarebbe incredibile"

di Napoli Magazine

02/01/2025 - 15:28

Julio Velasco sa già cosa vorrebbe dal 2025: "Vorrei vincere il Mondiale, sarebbe una roba incredibile. Ma sarà difficile, l'ho già vissuto dopo il 1990. Non è colpa di nessuno, però dopo che hai vinto è complicato riuscirci subito di nuovo. Basta pensare alla storia: dalla Polonia all'Olanda ci sono nazionali che dopo un trionfo sono sparite per anni".

Il ct dell'Italia femminile di volley, parlando a La Repubblica, lavora di psicologia con la squadra: "Bisogna pensare che abbiamo perso, fissando insieme una data, fissandola tra pochissimo, come punto da cui tirare una riga. Da lì non si festeggia più, non si ritirano più premi, non se ne parla più. Nemmeno nelle interviste", aggiunge.

Velasco ricorda poi che "faccio parte della generazione di rottura, quella degli anni Sessanta, quando contestavamo il sistema. Anche allora gli adulti criticavano tante cose che, secondo loro, ci avrebbero reso peggiori. Ora non so se il web aumenta la stupidità, ma so che aumenta la possibilità di accedere a certe cose, di imparare a farle, di esprimerti se vuoi cantare o suonare. Trovo ingeneroso dire che i giovani hanno poca voglia di fare: il problema è che fanno troppe cose, il corso di inglese, l'allenamento sportivo, lo studio, e hanno poco tempo davvero libero, per la noia e l'ozio creativo. Ma soprattutto penso che a essere cambiati siano i genitori".

Fonte: Sport Mediaset