“Questa è una giornata di riflessione e di condivisione, ma anche un punto di partenza per continuare a svolgere azioni concrete per il contrasto e l'eliminazione della violenza contro le donne". Così la Presidente della Corte d'Appello di Napoli, intervenuta al Salone dei baroni di Castel Nuovo, in occasione della celebrazione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.
Nel corso del suo intervento, Maria Rosaria Covelli ha evidenziato che: “la violenza di genere è un fenomeno multifattoriale e che si manifesta in svariate forme, non solo quella fisica, ma anche quella verbale, psicologica, sui minori quando assistono ai maltrattamenti delle loro madri e, nella sua veste più subdola, quella economica”.
La Presidente si è, inoltre, soffermata sull’ “incremento di reati in materia di violenza di genere registrati nel Distretto, innanzi tutto relativi ai maltrattamenti in famiglia. A fronte di questo fenomeno allarmante, l’apparato giudiziario e investigativo risponde in maniera tempestiva ed efficace, anche grazie al prezioso lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine e di Polizia e dalle Procure. Il Distretto, infatti, riesce ad affrontare e definire prontamente i procedimenti relativi a questa tipologia di reati”.
Maria Rosaria Covelli, ha poi evidenziato la necessità di lavorare molto di più sulla prevenzione anche “attraverso una maggiore valorizzazione dell’azione del giudice civile, il quale intercetta le situazioni di malessere, difficoltà e di sopraffazione che si manifestano nei contesti familiari e affettivi”, attraverso una maggiore circolazione delle informazioni tra magistrati requirenti e giudicanti, e nelle carceri, per prevenire la reiterazione dei reati.
“Siamo convinti – ha concluso la Presidente Covelli – della necessità, proprio ai fini della prevenzione, di rafforzare una rete sul territorio fondata sulla sinergia tra soggetti istituzionali, avvocatura, associazioni e fondazioni, scuole e università, in grado di contrastare un fenomeno complesso e trasversale che ha radici culturali e che non conosce etnia, nazionalità, età e strati sociali. È importante lavorare, in primo luogo, ciascuno di noi nei rispettivi ambiti e competenze, a livello familiare, e in ogni formazione in cui si sviluppa la personalità dell’individuo, per la tutela della dignità della persona, e per la costruzione di nuovi modelli educativi e relazionali fondati sul rispetto e sulla parità”.
Ai lavori è intervenuta Patrizia Mirra, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli: “E’ necessario accrescere la consapevolezza dell’uomo sulle cause e sugli effetti del male cagionato, per evitare il ripetersi delle condotte criminose”.