Romelu Lukaku ha vissuto gli otto mesi romani come una tappa di passaggio. Se a Milano viveva il centro ogni giorno e a Londra i quartieri più alla moda, con Roma il feeling non è mai scattato fino in fondo. Felpa, cappuccio, silenzio, pochissimi social: da Napoli a Roma. Qualche uscita, rara, con i compagni di squadra, un ottimo rapporto con Dybala, favorito anche dalla vicinanza di casa, e con Svilar, belga come lui.
Una villa con piscina distante dal centro, a Casal Palocco (quartiere consigliato dallo stesso Paulo e da Nainggolan), un sistema di sicurezza importante, pochi e fidati amici, i figli e la mamma un po’ qua e un po’ là. Bruxelles e Anversa, il Belgio, l’unico posto che veramente Big Rom considera casa.
Roma, invece, non lo è stata. Il bar poco distante dalla villa dove fare colazione, un paio di ristoranti di pesce all’Eur, qualche cena in centro più a base di pasta che di pizza (la carbonara su tutto), la spesa al supermercato sempre dietro casa e poco altro. Andava con i figli al parco vicino casa a giocare: scivolo, altalena e un po’ di pallone. A riportarlo è il Corriere dello Sport.
di Napoli Magazine
21/11/2024 - 15:12
Romelu Lukaku ha vissuto gli otto mesi romani come una tappa di passaggio. Se a Milano viveva il centro ogni giorno e a Londra i quartieri più alla moda, con Roma il feeling non è mai scattato fino in fondo. Felpa, cappuccio, silenzio, pochissimi social: da Napoli a Roma. Qualche uscita, rara, con i compagni di squadra, un ottimo rapporto con Dybala, favorito anche dalla vicinanza di casa, e con Svilar, belga come lui.
Una villa con piscina distante dal centro, a Casal Palocco (quartiere consigliato dallo stesso Paulo e da Nainggolan), un sistema di sicurezza importante, pochi e fidati amici, i figli e la mamma un po’ qua e un po’ là. Bruxelles e Anversa, il Belgio, l’unico posto che veramente Big Rom considera casa.
Roma, invece, non lo è stata. Il bar poco distante dalla villa dove fare colazione, un paio di ristoranti di pesce all’Eur, qualche cena in centro più a base di pasta che di pizza (la carbonara su tutto), la spesa al supermercato sempre dietro casa e poco altro. Andava con i figli al parco vicino casa a giocare: scivolo, altalena e un po’ di pallone. A riportarlo è il Corriere dello Sport.