Enrico Fedele, ex procuratore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Roma:
"Invito i tifosi a non criminalizzare Kvara per il suo addio perché ha fatto un piacere al Napoli. Lo dobbiamo solo ringraziare. Più che tradimento userei la parola generosità. Proprio così. Non si possono trarre conclusioni senza conoscere i fatti e soprattutto i regolamenti sportivi. Questo ragazzo si è dimostrato un signore fino alla fine evitando un dispetto a De Laurentiis".
In che modo?
"Avrebbe potuto aspettare altri quattro mesi e liberarsi senza problemi grazie all’articolo 17. Dunque, eviterei di offenderlo perché non è il caso. Va detto che la situazione è stata gestita male. Si è arrivati ad un punto di non ritorno perché le tempistiche sono state sbagliate".
Perchè?
"I calciatori sono delle aziende private. Vivono di calcio e di contratti. Questo ragazzo ha dovuto guadagnare poco fino all’altro ieri. C’è stata ingraditudine nei suoi confronti dopo aver partecipato da protagonista alla conquista dello scudetto assieme ad Osimhen, Kim e Spalletti. Che stranamente sono andati via già tutti. E non sono passati dieci ma solo due. Ricordiamo che con questa cessione il Napoli farà una plusvalenza altissima".
Quindi lei pensa che il ragazzo si sia sentito mortificato?
"Non lo penso io. È così. Conosco questo mondo da ormai tanti anni. Ho vissuto esperienze importanti e ho avuto a che fare con dei campioni. Ad un certo punto si deve entrare nella loro testa e capire cosa vogliono. Kvara aveva ricevuto una proposta dal Psg già in estate. I francesi volevano lui e Osimhen per una cifra altissima. Venne trattenuto perché Conte mise il veto. Solo ad ottobre è stata fatta una proposta di rinnovo a Kvara. Con una clausola risolutiva molto alta. A quel punto il suo entourage si è impuntato e ha deciso di chiudere con il Napoli. Secondo me se si rimaneva intorno ai 75 milioni oggi Kvara era ancora del Napoli".
di Napoli Magazine
16/01/2025 - 11:10
Enrico Fedele, ex procuratore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Roma:
"Invito i tifosi a non criminalizzare Kvara per il suo addio perché ha fatto un piacere al Napoli. Lo dobbiamo solo ringraziare. Più che tradimento userei la parola generosità. Proprio così. Non si possono trarre conclusioni senza conoscere i fatti e soprattutto i regolamenti sportivi. Questo ragazzo si è dimostrato un signore fino alla fine evitando un dispetto a De Laurentiis".
In che modo?
"Avrebbe potuto aspettare altri quattro mesi e liberarsi senza problemi grazie all’articolo 17. Dunque, eviterei di offenderlo perché non è il caso. Va detto che la situazione è stata gestita male. Si è arrivati ad un punto di non ritorno perché le tempistiche sono state sbagliate".
Perchè?
"I calciatori sono delle aziende private. Vivono di calcio e di contratti. Questo ragazzo ha dovuto guadagnare poco fino all’altro ieri. C’è stata ingraditudine nei suoi confronti dopo aver partecipato da protagonista alla conquista dello scudetto assieme ad Osimhen, Kim e Spalletti. Che stranamente sono andati via già tutti. E non sono passati dieci ma solo due. Ricordiamo che con questa cessione il Napoli farà una plusvalenza altissima".
Quindi lei pensa che il ragazzo si sia sentito mortificato?
"Non lo penso io. È così. Conosco questo mondo da ormai tanti anni. Ho vissuto esperienze importanti e ho avuto a che fare con dei campioni. Ad un certo punto si deve entrare nella loro testa e capire cosa vogliono. Kvara aveva ricevuto una proposta dal Psg già in estate. I francesi volevano lui e Osimhen per una cifra altissima. Venne trattenuto perché Conte mise il veto. Solo ad ottobre è stata fatta una proposta di rinnovo a Kvara. Con una clausola risolutiva molto alta. A quel punto il suo entourage si è impuntato e ha deciso di chiudere con il Napoli. Secondo me se si rimaneva intorno ai 75 milioni oggi Kvara era ancora del Napoli".