A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità":
Meret, col Genoa, ha salvato il Napoli?
“Lo elogiamo oggi assolutamente. ‘Natalex’ ci ha salvato il Natale, perché la partita è stata assurda. Non ricordo una partita con due tempi così diversi l’uno dall’altro. E se non fosse stato per il nostro portiere, spesso insultato, accusato e attaccato, ci saremmo dovuti accontentare di un pareggio. Quindi, veramente, il Gesù Bambino è friulano, e si chiama Alex Meret. Ha salvato il Natale dei tifosi del Napoli. Con questa vittoria, il Napoli ha potuto tornare in testa alla classifica per una notte. Poi, ovviamente, sappiamo che l’Atalanta ha vinto il giorno dopo. Abbiamo avuto anche il Bambin Jesus! Grande prestazione del brasiliano, però tra i tifosi siamo veramente a livelli di analfabetismo calcistico a questo punto. Vedo molta malafede. Jesus è stato criticato per tutta la settimana precedente alla partita, e su Meret qualcuno ha avuto il coraggio di dire che avesse fatto solo una parata. Il calciatore, quando sbaglia, va criticato, quando fa bene va elogiato, senza sovrastrutture".
La vittoria del Napoli ha messo l’Atalanta sotto pressione?
“Guarda, io credo che lì abbiano la leggerezza di chi non deve vincere per forza. È una piazza che l’anno scorso ha vinto l’Europa League, un trofeo prestigiosissimo. Non credo che l’Atalanta abbia questa pressione. Lo capiremo più in là, perché il Napoli è vero che ha conquistato la testa della classifica sabato, ma è anche vero che l’Atalanta è molto forte. Comunque, io credo che l'Inter resti la favorita. L’Inter gioca stasera, e se non ci saranno miracoli, credo che otterrà tre punti. Sarà interessante vedere come andranno avanti le fasi della Champions, perché alla fine si deciderà tutto quando la coppa entrerà nel vivo. Noi abbiamo il grande punto a favore che, quando la Champions diventerà una cosa seria, loro avranno impegni molto dispendiosi dal punto di vista fisico, mentre noi potremo approfittarne".
Quando il tuo portiere è il migliore in campo, vuol dire che qualcun altro ha commesso degli errori. Dove vede l’errore che ha scatenato il secondo tempo horror del Napoli?
“Io penso che si sia trattato di un calo fisico, altrimenti sarebbe stato un fenomeno psichiatrico. Non si capisce come una squadra che domina il primo tempo possa poi entrare in campo con un approccio così diverso. Inoltre, come ci ha detto Conte, aveva avvertito la squadra: 'State attenti, questi sono ambienti difficili, se prendiamo un gol, la partita si accende'. Purtroppo, non c'è stato un singolo giocatore che abbia preso in mano la situazione, è stato un calo collettivo. Speriamo sia stato solo un momento di follia".
Quindi non c’entra Conte?
"No, non penso. Forse non è riuscito a essere abbastanza incisivo dal punto di vista della motivazione. Probabilmente la squadra pensava di avere già i tre punti in tasca e che un 2-0 fosse sufficiente a tranquillizzarsi. Ma ricordiamo che nemmeno un 3-0 ti dà garanzie, come qualche finale di Champions League ci ha dimostrato. Ogni partita è una storia a sé, e non bisogna mai abbassare la guardia".
di Napoli Magazine
23/12/2024 - 12:20
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità":
Meret, col Genoa, ha salvato il Napoli?
“Lo elogiamo oggi assolutamente. ‘Natalex’ ci ha salvato il Natale, perché la partita è stata assurda. Non ricordo una partita con due tempi così diversi l’uno dall’altro. E se non fosse stato per il nostro portiere, spesso insultato, accusato e attaccato, ci saremmo dovuti accontentare di un pareggio. Quindi, veramente, il Gesù Bambino è friulano, e si chiama Alex Meret. Ha salvato il Natale dei tifosi del Napoli. Con questa vittoria, il Napoli ha potuto tornare in testa alla classifica per una notte. Poi, ovviamente, sappiamo che l’Atalanta ha vinto il giorno dopo. Abbiamo avuto anche il Bambin Jesus! Grande prestazione del brasiliano, però tra i tifosi siamo veramente a livelli di analfabetismo calcistico a questo punto. Vedo molta malafede. Jesus è stato criticato per tutta la settimana precedente alla partita, e su Meret qualcuno ha avuto il coraggio di dire che avesse fatto solo una parata. Il calciatore, quando sbaglia, va criticato, quando fa bene va elogiato, senza sovrastrutture".
La vittoria del Napoli ha messo l’Atalanta sotto pressione?
“Guarda, io credo che lì abbiano la leggerezza di chi non deve vincere per forza. È una piazza che l’anno scorso ha vinto l’Europa League, un trofeo prestigiosissimo. Non credo che l’Atalanta abbia questa pressione. Lo capiremo più in là, perché il Napoli è vero che ha conquistato la testa della classifica sabato, ma è anche vero che l’Atalanta è molto forte. Comunque, io credo che l'Inter resti la favorita. L’Inter gioca stasera, e se non ci saranno miracoli, credo che otterrà tre punti. Sarà interessante vedere come andranno avanti le fasi della Champions, perché alla fine si deciderà tutto quando la coppa entrerà nel vivo. Noi abbiamo il grande punto a favore che, quando la Champions diventerà una cosa seria, loro avranno impegni molto dispendiosi dal punto di vista fisico, mentre noi potremo approfittarne".
Quando il tuo portiere è il migliore in campo, vuol dire che qualcun altro ha commesso degli errori. Dove vede l’errore che ha scatenato il secondo tempo horror del Napoli?
“Io penso che si sia trattato di un calo fisico, altrimenti sarebbe stato un fenomeno psichiatrico. Non si capisce come una squadra che domina il primo tempo possa poi entrare in campo con un approccio così diverso. Inoltre, come ci ha detto Conte, aveva avvertito la squadra: 'State attenti, questi sono ambienti difficili, se prendiamo un gol, la partita si accende'. Purtroppo, non c'è stato un singolo giocatore che abbia preso in mano la situazione, è stato un calo collettivo. Speriamo sia stato solo un momento di follia".
Quindi non c’entra Conte?
"No, non penso. Forse non è riuscito a essere abbastanza incisivo dal punto di vista della motivazione. Probabilmente la squadra pensava di avere già i tre punti in tasca e che un 2-0 fosse sufficiente a tranquillizzarsi. Ma ricordiamo che nemmeno un 3-0 ti dà garanzie, come qualche finale di Champions League ci ha dimostrato. Ogni partita è una storia a sé, e non bisogna mai abbassare la guardia".