Su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il Paolo Cuozzo, giornalista del Corriere del Mezzogiorno: "Europei 2032? Lo Stato italiano non può farsi trovare impreparato per un appuntamento nazionale come questo. Il Governo ha immaginato di fare una legge delega che contenga un quadro normativo con tutti i benefici fiscali anche per i fondi di finanziamento per gli Stadi degli Europei. A gennaio sarà nominato anche un Commissario per gli Stadi degli Europei. Gli esponenti della UEFA, inoltre, hanno spiegato che per il sol fatto che lo Stadio si chiami Maradona non può essere escluso, in termini di immagini. Poi, ovviamente, si ragiona per spalmare l’evento su tutto il territorio nazionale: il Nord è molto coperto, il centro con Roma, manca una città per il Mezzogiorno. Napoli, che già in termini numerici ed economici è già la terza città italiana, non può che essere scelta. Mentre si risolve questo problema tra Comune e De Laurentiis, il Governo ha pensato di fare un tavolo al quale siedono anche realtà molto significative per il Maradona. Alla fine quindi o con la pubblica amministrazione, quindi il Comune, o con Aurelio De Laurentiis, il Governo è costretto ad andare avanti perché il tempo passa. Ad ottobre 2026 UEFA dovrà decidere e deve essere tutto pronto. Occorrerà capire quanto realmente il presidente De Laurentiis intenderà condividere questo progetto o se vorrà investire privatamente non sfruttando questo quadro normativo che prevederà dei soldi e procedure accelerate. Il Governo sta mettendo le carte in ordine per consentire che l’operazione si possa fare. A quel punto la potrà fare sia il Comune, sia il privato. Fuori da Napoli, il Maradona non è ritenuto proprio in pessime condizioni. Inoltre è ritenuto al centro delle più importanti infrastrutture che uno stadio possa avere: tangenziale, mezzi di trasporto pubblico, ospedale e potenzialità per i parcheggi esterni e sotterranei, chiusi da Italia ’90. Il grande problema del Sindaco di Napoli è che, se si fa uno stadio altrove, cosa se ne fa del Maradona? Per questo è importante il coinvolgimento di De Laurentiis. Mi sembra una partita a carte con un gioco delle parti, perché l’una sa di non poter fare a meno dell’altra. Sicuramente Napoli non può uscire dagli Europei perché ha numeri e parametri che non hanno altre città. Inoltre anche l’aspetto climatico è molto importante per la UEFA. La cosa buona è che comunque una cornice normativa si sta facendo e c’è la volontà di puntare su Napoli. È arrivato il momento che le parti, calcio Napoli e Comune, dialoghino, comprendendo cosa li unisce. Sarebbe assurdo che non trovassero un accordo".
di Napoli Magazine
19/12/2024 - 14:38
Su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il Paolo Cuozzo, giornalista del Corriere del Mezzogiorno: "Europei 2032? Lo Stato italiano non può farsi trovare impreparato per un appuntamento nazionale come questo. Il Governo ha immaginato di fare una legge delega che contenga un quadro normativo con tutti i benefici fiscali anche per i fondi di finanziamento per gli Stadi degli Europei. A gennaio sarà nominato anche un Commissario per gli Stadi degli Europei. Gli esponenti della UEFA, inoltre, hanno spiegato che per il sol fatto che lo Stadio si chiami Maradona non può essere escluso, in termini di immagini. Poi, ovviamente, si ragiona per spalmare l’evento su tutto il territorio nazionale: il Nord è molto coperto, il centro con Roma, manca una città per il Mezzogiorno. Napoli, che già in termini numerici ed economici è già la terza città italiana, non può che essere scelta. Mentre si risolve questo problema tra Comune e De Laurentiis, il Governo ha pensato di fare un tavolo al quale siedono anche realtà molto significative per il Maradona. Alla fine quindi o con la pubblica amministrazione, quindi il Comune, o con Aurelio De Laurentiis, il Governo è costretto ad andare avanti perché il tempo passa. Ad ottobre 2026 UEFA dovrà decidere e deve essere tutto pronto. Occorrerà capire quanto realmente il presidente De Laurentiis intenderà condividere questo progetto o se vorrà investire privatamente non sfruttando questo quadro normativo che prevederà dei soldi e procedure accelerate. Il Governo sta mettendo le carte in ordine per consentire che l’operazione si possa fare. A quel punto la potrà fare sia il Comune, sia il privato. Fuori da Napoli, il Maradona non è ritenuto proprio in pessime condizioni. Inoltre è ritenuto al centro delle più importanti infrastrutture che uno stadio possa avere: tangenziale, mezzi di trasporto pubblico, ospedale e potenzialità per i parcheggi esterni e sotterranei, chiusi da Italia ’90. Il grande problema del Sindaco di Napoli è che, se si fa uno stadio altrove, cosa se ne fa del Maradona? Per questo è importante il coinvolgimento di De Laurentiis. Mi sembra una partita a carte con un gioco delle parti, perché l’una sa di non poter fare a meno dell’altra. Sicuramente Napoli non può uscire dagli Europei perché ha numeri e parametri che non hanno altre città. Inoltre anche l’aspetto climatico è molto importante per la UEFA. La cosa buona è che comunque una cornice normativa si sta facendo e c’è la volontà di puntare su Napoli. È arrivato il momento che le parti, calcio Napoli e Comune, dialoghino, comprendendo cosa li unisce. Sarebbe assurdo che non trovassero un accordo".