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IL PENSIERO - Sergio: "Kvaratskhelia è dentro al progetto, nel Napoli c'è grande spirito e unione"
28.11.2024 11:36 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex giocatore di Napoli e Torino:

La Nazionale Italiana sembra che stia tornando ad un livello accettabile, un commento?

“Noi abbiamo mille vite, siamo ingegneri nell’inventarci le cose. Sappiamo sempre come trovare delle soluzioni. Ora spero che queste voci su Del Piero possano essere confermate così si torna a dare il calcio a chi l’ha fatto, cosa che non è stata fatta negli ultimi 30 anni”.

Il campionato é molto equilibrato…

“Le squadre sono ben attrezzate e molto ben organizzate. Gli allenatori sono tutti ben preparati. Abbiamo anche scovato gente sconosciuta e fatta diventare grande. Se il calcio italiano fosse organizzato e gestito meglio dall’alto, come si fa all’estero dove ogni squadra ha uno stadio di proprietà ad esempio, si potrebbe assistere ad una grandissima rinascita”.

Secondo lei il Napoli vincendo contro la Roma ha dato prova di una grande forza?

“É un segnale molto importante. L’anno scorso il Napoli una partita così l’avrebbe persa. Poi ci sono squadre che non ti permettono di giocare, essendo il Napoli. Vincere queste partite vale doppio. Vincere di corto muso, in questo tipo di partite, é una grande prova di forza, aiuta ad avere più consapevolezza. Io vedo un grande spirito, una grande unione. Poi come si dice, vincere aiuta a vincere”.

Quali insidie nasconde la partita contro il Torino per gli azzurri?

“Il match contro il Torino non è facile. Giocano un ottimo calcio, che non è stato accompagnato dai risultati. Non bisogna sottovalutare mai gli avversari. Comunque non avendo partite di coppa secondo me Conte terrà molto alta la guardia, saprà benissimo come gestire la preparazione alla sfida”.

Che cosa sta mancando a Kvara?

“Sicuramente lo conoscono meglio. Conoscendolo meglio lo affrontano diversamente. Rispetto all’anno scorso vedo una persona viva, dentro il progetto. Spero che le voci sul rinnovo possano tacere, perché sicuramente influenzano le prestazioni in campo. Il problema, come sempre, é il dio denaro”.

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IL PENSIERO - Sergio: "Kvaratskhelia è dentro al progetto, nel Napoli c'è grande spirito e unione"

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28/11/2024 - 11:36

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex giocatore di Napoli e Torino:

La Nazionale Italiana sembra che stia tornando ad un livello accettabile, un commento?

“Noi abbiamo mille vite, siamo ingegneri nell’inventarci le cose. Sappiamo sempre come trovare delle soluzioni. Ora spero che queste voci su Del Piero possano essere confermate così si torna a dare il calcio a chi l’ha fatto, cosa che non è stata fatta negli ultimi 30 anni”.

Il campionato é molto equilibrato…

“Le squadre sono ben attrezzate e molto ben organizzate. Gli allenatori sono tutti ben preparati. Abbiamo anche scovato gente sconosciuta e fatta diventare grande. Se il calcio italiano fosse organizzato e gestito meglio dall’alto, come si fa all’estero dove ogni squadra ha uno stadio di proprietà ad esempio, si potrebbe assistere ad una grandissima rinascita”.

Secondo lei il Napoli vincendo contro la Roma ha dato prova di una grande forza?

“É un segnale molto importante. L’anno scorso il Napoli una partita così l’avrebbe persa. Poi ci sono squadre che non ti permettono di giocare, essendo il Napoli. Vincere queste partite vale doppio. Vincere di corto muso, in questo tipo di partite, é una grande prova di forza, aiuta ad avere più consapevolezza. Io vedo un grande spirito, una grande unione. Poi come si dice, vincere aiuta a vincere”.

Quali insidie nasconde la partita contro il Torino per gli azzurri?

“Il match contro il Torino non è facile. Giocano un ottimo calcio, che non è stato accompagnato dai risultati. Non bisogna sottovalutare mai gli avversari. Comunque non avendo partite di coppa secondo me Conte terrà molto alta la guardia, saprà benissimo come gestire la preparazione alla sfida”.

Che cosa sta mancando a Kvara?

“Sicuramente lo conoscono meglio. Conoscendolo meglio lo affrontano diversamente. Rispetto all’anno scorso vedo una persona viva, dentro il progetto. Spero che le voci sul rinnovo possano tacere, perché sicuramente influenzano le prestazioni in campo. Il problema, come sempre, é il dio denaro”.