A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex portiere di Napoli e Atalanta:
Da doppio ex di Napoli e Atalanta, chi arriva meglio alla sfida di sabato?
"Io vedo un Napoli in grande spolvero: bello, pratico e consapevole. Quest’anno il campionato è molto bello, ma l’Atalanta resta una squadra che nessuno è mai felice di affrontare, nemmeno in Europa. Ha un’identità forte e un credo. Quando è in forma, può metterti in difficoltà. Detto ciò, ho visto un Napoli molto sul pezzo nonostante il terremoto legato a Kvaratskhelia. La possibilità di perdere un calciatore così forte avrebbe potuto influire sulla prestazione contro il Verona. Invece, ieri il Napoli è stato cinico, compatto, coeso. È stata una grande dimostrazione di forza, anche da parte dell’allenatore, che ha in mano la situazione. Perdere un giocatore così importante non è mai piacevole, ma a volte, se un calciatore non è mentalmente presente, è meglio lasciarlo andare. Il Napoli farà una grande plusvalenza e potrà programmare il futuro. È una dinamica che nel calcio ci sta. Kvaratskhelia è un giocatore indiscutibile, ma se si è arrivati a questo punto, è giusto che le cose vadano così. Ottimo lavoro di Conte nell’isolare i suoi ragazzi da questi pensieri, ha dimostrato di avere talmente in mano lo spogliatoio che è riuscito a non far lasciare strascichi da questa situazione".
Tra i nomi accostati al Napoli in questo momento c’è anche quello di Federico Chiesa. Lei gli darebbe una chance?
"Non ho ben capito la vicenda della sua esclusione forzata alla Juve. Chiesa, prima dell’infortunio, è stato un giocatore devastante. Dopo l’infortunio, ha avuto bisogno di tempo per tornare al 100%, ma è uno di quei calciatori che rompono gli equilibri. Nell’uno contro uno fa la differenza. In questo momento, Chiesa è una scommessa. Non conosciamo pienamente le sue condizioni fisiche, ma oggi nel calcio tutto è monitorato. Prima di acquistare un giocatore, le società hanno molte certezze sulle condizioni fisiche. Sono convinto che Chiesa possa essere utile, anche per un senso di rivalsa personale. Se sta bene, può fare molto bene al Napoli".
L’Atalanta, nelle ultime uscite, è sembrata leggermente in calo dal punto di vista atletico. È d’accordo?
"L’Atalanta ha un’identità precisa: quando è in forma, fa male. Ma in un campionato lungo come il nostro, è fisiologico avere momenti in cui non dai il massimo. Per il Napoli, questo calo può essere una buona notizia".
Un’altra buona notizia arriva da Elia Caprile. Alla sua prima partita con il Cagliari, ha dimostrato tutto il suo valore. Può rappresentare il futuro del Napoli?
"Sì, assolutamente. Ho sempre stimato Meret, ma Caprile ha dimostrato grande personalità e consapevolezza. Alla sua prima partita con il Cagliari, ha dato segnali forti ai compagni e agli avversari. È un ragazzo giovane, e sono certo che scriverà pagine importanti. Inoltre, abbandonando la possibilità di vincere lo Scudetto pur di giocare, ha dimostrato grandissima professionalità ed attaccamento al lavoro".
Juan Jesus ha fatto benissimo in assenza di Alessandro Buongiorno. Quanto è importante avere riserve di questo livello?
"È fondamentale. Una squadra vince anche grazie ai giocatori che entrano in momenti delicati e non fanno sentire l’assenza dei titolari. Juan Jesus è stato impeccabile nel sostituire uno dei difensori più forti d’Europa".
di Napoli Magazine
13/01/2025 - 11:37
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex portiere di Napoli e Atalanta:
Da doppio ex di Napoli e Atalanta, chi arriva meglio alla sfida di sabato?
"Io vedo un Napoli in grande spolvero: bello, pratico e consapevole. Quest’anno il campionato è molto bello, ma l’Atalanta resta una squadra che nessuno è mai felice di affrontare, nemmeno in Europa. Ha un’identità forte e un credo. Quando è in forma, può metterti in difficoltà. Detto ciò, ho visto un Napoli molto sul pezzo nonostante il terremoto legato a Kvaratskhelia. La possibilità di perdere un calciatore così forte avrebbe potuto influire sulla prestazione contro il Verona. Invece, ieri il Napoli è stato cinico, compatto, coeso. È stata una grande dimostrazione di forza, anche da parte dell’allenatore, che ha in mano la situazione. Perdere un giocatore così importante non è mai piacevole, ma a volte, se un calciatore non è mentalmente presente, è meglio lasciarlo andare. Il Napoli farà una grande plusvalenza e potrà programmare il futuro. È una dinamica che nel calcio ci sta. Kvaratskhelia è un giocatore indiscutibile, ma se si è arrivati a questo punto, è giusto che le cose vadano così. Ottimo lavoro di Conte nell’isolare i suoi ragazzi da questi pensieri, ha dimostrato di avere talmente in mano lo spogliatoio che è riuscito a non far lasciare strascichi da questa situazione".
Tra i nomi accostati al Napoli in questo momento c’è anche quello di Federico Chiesa. Lei gli darebbe una chance?
"Non ho ben capito la vicenda della sua esclusione forzata alla Juve. Chiesa, prima dell’infortunio, è stato un giocatore devastante. Dopo l’infortunio, ha avuto bisogno di tempo per tornare al 100%, ma è uno di quei calciatori che rompono gli equilibri. Nell’uno contro uno fa la differenza. In questo momento, Chiesa è una scommessa. Non conosciamo pienamente le sue condizioni fisiche, ma oggi nel calcio tutto è monitorato. Prima di acquistare un giocatore, le società hanno molte certezze sulle condizioni fisiche. Sono convinto che Chiesa possa essere utile, anche per un senso di rivalsa personale. Se sta bene, può fare molto bene al Napoli".
L’Atalanta, nelle ultime uscite, è sembrata leggermente in calo dal punto di vista atletico. È d’accordo?
"L’Atalanta ha un’identità precisa: quando è in forma, fa male. Ma in un campionato lungo come il nostro, è fisiologico avere momenti in cui non dai il massimo. Per il Napoli, questo calo può essere una buona notizia".
Un’altra buona notizia arriva da Elia Caprile. Alla sua prima partita con il Cagliari, ha dimostrato tutto il suo valore. Può rappresentare il futuro del Napoli?
"Sì, assolutamente. Ho sempre stimato Meret, ma Caprile ha dimostrato grande personalità e consapevolezza. Alla sua prima partita con il Cagliari, ha dato segnali forti ai compagni e agli avversari. È un ragazzo giovane, e sono certo che scriverà pagine importanti. Inoltre, abbandonando la possibilità di vincere lo Scudetto pur di giocare, ha dimostrato grandissima professionalità ed attaccamento al lavoro".
Juan Jesus ha fatto benissimo in assenza di Alessandro Buongiorno. Quanto è importante avere riserve di questo livello?
"È fondamentale. Una squadra vince anche grazie ai giocatori che entrano in momenti delicati e non fanno sentire l’assenza dei titolari. Juan Jesus è stato impeccabile nel sostituire uno dei difensori più forti d’Europa".