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VIDEO CONFERENCE – Napoli, Conte: “Mercato? L’importante è non buttare via i soldi, Megafono? Grazie ai tifosi che fanno sacrifici per essere al nostro fianco, era necessario, altrimenti eravamo ancora a Capodichino! Buongiorno? Valuteremo con lui”
23.01.2025 14:55 di Napoli Magazine

CASTEL VOLTURNO (CE) – Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference in vista di Napoli-Juventus. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.

 

- E’ migliore il Conte di oggi o il Conte di ieri?

“Tra la carriera di calciatore e allenatore ho trascorso 16 anni alla Juventus. Per me è stata una grandissima esperienza ed un grande insegnamento. Io cerco di essere migliore, non solo rispetto ai tempi della Juventus ma anche a 24 ore fa. Oggi mi sento una persona molto più completa. Ho 55 anni. Ho avuto esperienze importanti all’estero e come commissario tecnico della Nazionale. Nel mio percorso ho immagazzinato tanto. Se vuoi continuare a migliorare devi studiare ed evolverti. C’è da gestire un gruppo, ci sono rapporti umani con chi lavora nel gruppo e nel club. Bisogna ricercare l’eccellenza senza sentirmi mai appagato. Questo aspetto brucia energie fisiche e nervose”.

- Cosa manca al Napoli per dare qualcosa in più del fastidio, di cui parla, alle big?

“Dobbiamo dare reale valore al tempo e al lavoro. Bisogna aspettare e proseguire questo percorso. Ci auguriamo che sia il più a lungo possibile. Cosa manca? Alcune cose, non sto qui a sottolinearle. Siamo all’inizio di un percorso che abbiamo intrapreso in maniera spedita ma non ti puoi alzare dall’oggi al domani e dire che sei pronto a vincere. Stiamo cercando di ottimizzare tirando fuori il meglio da noi stessi. Abbiamo bisogno di altri step, voglio andare avanti cauto, che piaccia o no servono altri passi. Poi ognuno puo’ pensare e dire quello che vuole. Io dall’interno so che servono altri step per esserci”.

- La Juventus ha un distacco di 13 punti dal Napoli…

“La Juventus è imbattuta. Alcuni pareggi potevano essere delle vittorie e si è creato questo distacco. Non dimentichiamo che noi siamo arrivati a 18-20 punti dalla Juventus l’anno scorso. C’era una differenza notevole di punti anche da Milan e Inter. Oggi quel gap l’abbiamo dimenticato tutti”.

- Cosa c’è in Conte col megafono che abbraccia la gente…

“Io stavo seduto nel pullman e il megafono mi è stato dato. Qualcuno può pensare che il microfono ce l’avevo in valigia. Qualcuno ci ha scherzato su queste cose. Mi è stato chiesto di dire due parole. Al giorno d’oggi dire grazie è difficile, per me è stato il minimo dato che in migliaia si sono riversati per strada prima e dopo la trasferta di Bergamo. Penso che saremmo ancora a Capodichino se non avessi detto qualcosa al megafono. Sono situazioni che ti fanno capire come viene vissuto qui il calcio. Stiamo parlando di una partita vinta, la seconda del girone di ritorno. Ringrazio i tifosi per aver sacrificato il proprio tempo per venire a salutarci”.

- Napoli-Juve non è una partita normale per i tifosi azzurri…

“Anche la partita di Bergamo, ma anche quella con il Verona, con la Roma… Ogni partita va considerata come la partita. Ci sono sempre tre punti in palio ed è la possibilità di mettere del fieno in cascina. Sono punti che servono per l’autostima e la fiducia. Sono partite di altissimo indice di difficoltà. La Juventus è un osso duro, nessuno è riuscito a batterla finora”.

- Esistono squadre imbattibili? Che idea si è fatto della Juventus?

“Prima o poi si perde, la sconfitta fa parte della vita. La Juventus è una squadra quadrata, hanno fatto un ottimo mercato, giocano la Champions. E’ un top club, come Milan e Inter. Hanno una storia importante e serve rispetto. Cercano sempre di giocare per vincere, perché hanno un solo obiettivo e non si possono nascondere, vincere”.

- Quanto il mercato può supportare il suo lavoro?

“Ogni finestra di mercato ti può migliorare, se non sarà adesso se ne parlerà a giugno. Vogliamo tornare in Europa. Affronteremo il discorso al momento opportuno. Il mercato ti può rafforzare per il presente e per il futuro. Abbiamo preso giocatori che potranno stare a Napoli tanti anni. Abbiamo posto delle basi per crescere ed aggiungere dei pezzi. Non dobbiamo sbagliare. Pensiamo al mercato di due anni dove sono stati spesi 100 milioni e tutti sono andati via in prestito. Il presidente lo rimarca sempre. L’importante è non buttare via i soldi. Serve dare il giusto peso alle cose”.

- Meglio rinforzare adesso la squadra o a giugno?

“Ogni sessione di mercato è un’opportunità. E’ giusto che lo decida il club. Sono venuto a Napoli per dare una mano in un momento di difficoltà al presidente e alla sua famiglia. Bisogna essere costruttivi. Oggi abbiamo un gruppo di ragazzi di cui sono contento, con loro posso andare in guerra. Se arriva qualcuno ben venga, altrimenti se non viene nessuno ce ne faremo una ragione. Chiaramente e’ una rosa da rinforzare in maniera importante. Se andiamo in Europa oggi siamo pochi”.

- Buongiorno sarà disponibile?

“Ha iniziato a lavorare con noi in settimana. Ha perso un bel po’ di massa muscolare. Stiamo cercando di metterlo in pista. Non voglio forzare i giocatori. Ho avuto tanti infortuni in carriera e so che l’infortunio deve essere gestito a livello mentale. Ha ripreso ad allenarsi in gruppo. Non so, e’ un discorso soggettivo. Ascolteremo il ragazzo, quando dirà di essere pronto tornerà a giocare”.

Antonio Petrazzuolo

Napoli Magazine

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

23/01/2025 - 14:55

CASTEL VOLTURNO (CE) – Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference in vista di Napoli-Juventus. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.

 

- E’ migliore il Conte di oggi o il Conte di ieri?

“Tra la carriera di calciatore e allenatore ho trascorso 16 anni alla Juventus. Per me è stata una grandissima esperienza ed un grande insegnamento. Io cerco di essere migliore, non solo rispetto ai tempi della Juventus ma anche a 24 ore fa. Oggi mi sento una persona molto più completa. Ho 55 anni. Ho avuto esperienze importanti all’estero e come commissario tecnico della Nazionale. Nel mio percorso ho immagazzinato tanto. Se vuoi continuare a migliorare devi studiare ed evolverti. C’è da gestire un gruppo, ci sono rapporti umani con chi lavora nel gruppo e nel club. Bisogna ricercare l’eccellenza senza sentirmi mai appagato. Questo aspetto brucia energie fisiche e nervose”.

- Cosa manca al Napoli per dare qualcosa in più del fastidio, di cui parla, alle big?

“Dobbiamo dare reale valore al tempo e al lavoro. Bisogna aspettare e proseguire questo percorso. Ci auguriamo che sia il più a lungo possibile. Cosa manca? Alcune cose, non sto qui a sottolinearle. Siamo all’inizio di un percorso che abbiamo intrapreso in maniera spedita ma non ti puoi alzare dall’oggi al domani e dire che sei pronto a vincere. Stiamo cercando di ottimizzare tirando fuori il meglio da noi stessi. Abbiamo bisogno di altri step, voglio andare avanti cauto, che piaccia o no servono altri passi. Poi ognuno puo’ pensare e dire quello che vuole. Io dall’interno so che servono altri step per esserci”.

- La Juventus ha un distacco di 13 punti dal Napoli…

“La Juventus è imbattuta. Alcuni pareggi potevano essere delle vittorie e si è creato questo distacco. Non dimentichiamo che noi siamo arrivati a 18-20 punti dalla Juventus l’anno scorso. C’era una differenza notevole di punti anche da Milan e Inter. Oggi quel gap l’abbiamo dimenticato tutti”.

- Cosa c’è in Conte col megafono che abbraccia la gente…

“Io stavo seduto nel pullman e il megafono mi è stato dato. Qualcuno può pensare che il microfono ce l’avevo in valigia. Qualcuno ci ha scherzato su queste cose. Mi è stato chiesto di dire due parole. Al giorno d’oggi dire grazie è difficile, per me è stato il minimo dato che in migliaia si sono riversati per strada prima e dopo la trasferta di Bergamo. Penso che saremmo ancora a Capodichino se non avessi detto qualcosa al megafono. Sono situazioni che ti fanno capire come viene vissuto qui il calcio. Stiamo parlando di una partita vinta, la seconda del girone di ritorno. Ringrazio i tifosi per aver sacrificato il proprio tempo per venire a salutarci”.

- Napoli-Juve non è una partita normale per i tifosi azzurri…

“Anche la partita di Bergamo, ma anche quella con il Verona, con la Roma… Ogni partita va considerata come la partita. Ci sono sempre tre punti in palio ed è la possibilità di mettere del fieno in cascina. Sono punti che servono per l’autostima e la fiducia. Sono partite di altissimo indice di difficoltà. La Juventus è un osso duro, nessuno è riuscito a batterla finora”.

- Esistono squadre imbattibili? Che idea si è fatto della Juventus?

“Prima o poi si perde, la sconfitta fa parte della vita. La Juventus è una squadra quadrata, hanno fatto un ottimo mercato, giocano la Champions. E’ un top club, come Milan e Inter. Hanno una storia importante e serve rispetto. Cercano sempre di giocare per vincere, perché hanno un solo obiettivo e non si possono nascondere, vincere”.

- Quanto il mercato può supportare il suo lavoro?

“Ogni finestra di mercato ti può migliorare, se non sarà adesso se ne parlerà a giugno. Vogliamo tornare in Europa. Affronteremo il discorso al momento opportuno. Il mercato ti può rafforzare per il presente e per il futuro. Abbiamo preso giocatori che potranno stare a Napoli tanti anni. Abbiamo posto delle basi per crescere ed aggiungere dei pezzi. Non dobbiamo sbagliare. Pensiamo al mercato di due anni dove sono stati spesi 100 milioni e tutti sono andati via in prestito. Il presidente lo rimarca sempre. L’importante è non buttare via i soldi. Serve dare il giusto peso alle cose”.

- Meglio rinforzare adesso la squadra o a giugno?

“Ogni sessione di mercato è un’opportunità. E’ giusto che lo decida il club. Sono venuto a Napoli per dare una mano in un momento di difficoltà al presidente e alla sua famiglia. Bisogna essere costruttivi. Oggi abbiamo un gruppo di ragazzi di cui sono contento, con loro posso andare in guerra. Se arriva qualcuno ben venga, altrimenti se non viene nessuno ce ne faremo una ragione. Chiaramente e’ una rosa da rinforzare in maniera importante. Se andiamo in Europa oggi siamo pochi”.

- Buongiorno sarà disponibile?

“Ha iniziato a lavorare con noi in settimana. Ha perso un bel po’ di massa muscolare. Stiamo cercando di metterlo in pista. Non voglio forzare i giocatori. Ho avuto tanti infortuni in carriera e so che l’infortunio deve essere gestito a livello mentale. Ha ripreso ad allenarsi in gruppo. Non so, e’ un discorso soggettivo. Ascolteremo il ragazzo, quando dirà di essere pronto tornerà a giocare”.

Antonio Petrazzuolo

Napoli Magazine

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