Filippo Volandri non vuole nemmeno pensare a un'eventuale squalifica di Jannik Sinner. Il capitano della Nazionale di tennis ha voluto difendere il 23enne di Sesto Pusteria, alle prese con il ricorso della WADA per il caso Clostebol, spiegando come una decisione di questo tipo segnerebbe la storia di questo sport. "Non voglio neanche pensare a un’eventuale squalifica di Sinner, vista la sua onestà e le inconfutabili prove che ha fornito. Ma se c’è una persona con le spalle larghe è proprio Jannik. Una squalifica sarebbe l’ingiustizia più grande della storia“. Il tecnico toscano ha inoltre spiegato in un'intervista rilasciata al Quotidiano Sportivo gli eventuali cambi durante la Coppa Davis che ha portato sì alla vittoria del trofeo per la seconda volta consecutiva, ma che ha causato qualche malumore all'interno della squadra. "Non è semplice farle, resterà sempre la parte più difficile del mio ruolo. Siamo stati i primi a lavorare anche con uno psicologo. Mi è costato lasciare a casa Arnaldi e Cobolli o dire a Musetti che non avrebbe giocato contro l’Australia. Ci è rimasto male, nei giorni prima ha avuto un tennis strepitoso - ha aggiunto Volandri -. Questo è un gruppo di amici, sono pronti a esserci quando un altro ha bisogno. Voglio che la nazionale di tennis rimanga ai vertici a lungo: ciò non significa vincere tutto ogni anno, ma restare sempre fra i top".
di Napoli Magazine
27/11/2024 - 16:15
Filippo Volandri non vuole nemmeno pensare a un'eventuale squalifica di Jannik Sinner. Il capitano della Nazionale di tennis ha voluto difendere il 23enne di Sesto Pusteria, alle prese con il ricorso della WADA per il caso Clostebol, spiegando come una decisione di questo tipo segnerebbe la storia di questo sport. "Non voglio neanche pensare a un’eventuale squalifica di Sinner, vista la sua onestà e le inconfutabili prove che ha fornito. Ma se c’è una persona con le spalle larghe è proprio Jannik. Una squalifica sarebbe l’ingiustizia più grande della storia“. Il tecnico toscano ha inoltre spiegato in un'intervista rilasciata al Quotidiano Sportivo gli eventuali cambi durante la Coppa Davis che ha portato sì alla vittoria del trofeo per la seconda volta consecutiva, ma che ha causato qualche malumore all'interno della squadra. "Non è semplice farle, resterà sempre la parte più difficile del mio ruolo. Siamo stati i primi a lavorare anche con uno psicologo. Mi è costato lasciare a casa Arnaldi e Cobolli o dire a Musetti che non avrebbe giocato contro l’Australia. Ci è rimasto male, nei giorni prima ha avuto un tennis strepitoso - ha aggiunto Volandri -. Questo è un gruppo di amici, sono pronti a esserci quando un altro ha bisogno. Voglio che la nazionale di tennis rimanga ai vertici a lungo: ciò non significa vincere tutto ogni anno, ma restare sempre fra i top".