Il 2024 si chiude a Palazzo Reale con un regalo natalizio per i visitatori della reggia napoletana, “L’ascensore del Re”, che avranno l’opportunità di vivere, da oggi, attraverso una video installazione, frammenti evocativi della vita a corte nelle differenti epoche.
Alle spalle della Sala del Trono, nell’ex passetto del Generale, l'installazione multimediale consente un viaggio, attraverso un ascensore virtuale interattivo, che conduce lo spettatore attraverso i secoli in una narrazione visiva emozionante.
Un piano per ogni secolo al quale i visitatori possono accedere mediante una pulsantiera che li trasporta dal ‘600, anno di costruzione del Palazzo, ai nostri giorni. Un progetto realizzato da Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo.
L’idea è nata nel mese di settembre, quando il trono è stato trasportato dal Palazzo Reale di Napoli al Centro di Restauro e Conservazione La Venaria di Torino per il progetto “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo. La preziosa seduta, dopo il restauro sarà esposta in una mostra a Roma e ritornerà nella sala della reggia napoletana a febbraio del 2026.
L’assenza, durante questo periodo, è stata colmata dal posizionamento di una seduta borbonica settecentesca che, seppur preziosa, ha comunque privato la reggia del suo simbolo regale. La proposta di creare un punto alternativo di attenzione sul re e sulla vita di corte è stata proprio della restauratrice del Palazzo, Francesca di Martino.
La creatività e l’esperienza di Stefano Gargiulo, direttore artistico di Kaos Produzioni, hanno consentito di “inventare” un viaggio virtuale che trasportasse gli spettatori nella vita di corte e dei sovrani del Regno di Napoli e delle Due Sicilie, ma senza tralasciare la presenza costante del popolo napoletano.
Lo spettatore, attraverso la Sala del Trono, entra in una piccola stanza - Passetto del Generale - che rappresenta un ascensore virtuale e seleziona i piani che corrispondono ai quattro secoli di storia del Palazzo, messe a fuoco attraverso eventi storici e vita quotidiana. Si parte dalla sua costruzione all’inizio del ‘600, voluta del VI conte di Lemos: nelle immagini si susseguono alcuni viceré spagnoli di Napoli. Il manoscritto di Renao, portiere di camera e non solo, per circa 30 anni, descrive i cerimoniali di corte. Il ‘600 a Napoli si caratterizza con colori scuri e caravaggeschi, suggeriti dagli avvenimenti luttuosi della peste e dalle violente eruzioni del Vesuvio.
Schiacciando il pulsante del secondo piano si arriva al ‘700, con la presenza di Carlo di Borbone, dove il re diventa visibile e non è più un'entità lontana che governa dalla Spagna. Si susseguono le immagini delle trasformazioni del Palazzo, ma anche la costruzione di nuove regge, che rappresentano la ricchezza del nuovo Regno Borbonico e la sua affermazione in Europa, che si evincono dagli abiti sfarzosi e che, attraverso accordi commerciali con l’Oriente, danno l’avvio a mode esotiche che caratterizzeranno il Palazzo nei dipinti e nell’arredo.
L’800 è rappresentato al terzo piano, con una pantomima di epoca post napoleonica e si prosegue con il famoso incendio del 1837, a causa del quale il Palazzo conoscerà le trasformazioni architettoniche del Genovese giunte fino ai giorni nostri. Un ballo nelle sale sancisce la fine del Regno Borbonico e l’avvento dei Savoia.
Infine, l’ultimo piano trasporta lo spettatore sul Belvedere del Palazzo, dove la splendida vista panoramica e i suoni della città ci riportano alla contemporaneità. Una scena che può essere vissuta anche dal vivo con le visite guidate che, grazie al restauro eseguito negli ultimi anni, permettono di accedere alla parte più alta del Palazzo che non è mai stata aperta al pubblico prima di quest’anno e la cui frequentazione, fino alla fine della monarchia, era riservata unicamente al re e alla sua famiglia.
Tra un piano e l’altro si intravedono e si percepiscono il lavoro, la fatica, il disagio, ma anche l’allegria del popolo mai ammesso a corte, che è in realtà il vero protagonista del Regno di Napoli. Le scene prendono spunto e si relazionano con i dipinti, i vasi, i dettagli e gli arazzi del Palazzo Reale.
“L’apertura di questo piccolo spazio che racchiude un grande spettacolo - racconta Paola Ricciardi, dirigente del Palazzo Reale delegata dal Direttore generale Musei, prof. Massimo Osanna – regala ai visitatori un’ulteriore suggestione che consente di proiettarsi nel passato e nella vita dei sovrani e della corte attraverso la storia del Palazzo la cui visita consente solo di attraversare l’Appartamento di Etichetta, perché non è possibile entrare nelle stanze private, ormai occupate dalla Biblioteca, e immaginare la vita quotidiana del tempo”.
La visita è gratuita e inserita nel biglietto di visita dell’appartamento di Etichetta. È possibile accedervi dalle ore 9.00 alle ore 20,00 tutti giorni escluso il mercoledì, giorno di chiusura del museo.
Durante le feste di Natale 27, 28 e 29 dicembre sarà eccezionalmente possibile prenotarsi per le visite al Belvedere (ore 10:00, 11:00 e 12:00) che abitualmente sono sisponibili solo il quarto sabato del mese e prevedono anche un passaggio nei sottotetti del Palazzo.
Kaos Produzioni è un gruppo di ricerca artistica che si occupa di ideazione e realizzazione di progetti multimediali, scenici ed espositivi, produzione e regia di audiovisivi. Inoltre sviluppa la ricerca nelle nuove tecnologie applicandole a progetti di valorizzazione artistica ed espositiva per musei, spazi pubblici e privati.
Kaos Produzioni ha sede a Milano e a Napoli, è stata fondata da Stefano Gargiulo, direttore artistico, diplomato in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel corso degli anni ha sviluppato le connessioni progettuali tra spazio, come luogo di rappresentazione, e multimedialità applicandole a progetti installativi e narrativi e alla valorizzazione artistica e dei beni culturali. Stefano Gargiulo dalla metà degli anni Novanta ha maturato una lunga esperienza in progetti internazionali, lavorando oltre che in Europa e nel bacino del Mediterraneo, in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Indonesia.
Credits
Progetto e realizzazione videoinstallazione interattiva: Kaos Produzioni
Direzione artistica e regia: Stefano Gargiulo
Progetto software, interattività e direzione tecnica: Antonio Spagnuolo
Editing, mapping e post produzione video: Mattia Galione
Elaborazioni musicali e sound design: Bruno Troisi
Immagini: Kaos Produzioni
Coordinamento e produzione esecutiva: Carmen Leopardi
Riprese video: Mattia Galione, Stefano Gargiulo
Disegno scenico: Stella Calculli
Voci: Lalla Esposito, Judith Gil Clotet, Giuliano Longone Viviani, Carlo Taglialatela, Sasà Trapanese, Francesco Viglietti.
Performer: Compagnia di danze storiche Tempus Saltandi, A.P.S. Serata con Maria Antonietta, Associazione musiche e danze antiche La Chirintana.
Rita Cantoro, Francesco Tauro, Gianni Lacialamella, Filomena Decantis, Mariella Rizzi, Marcella Taurino, Giacomo Macchia Laterza, Alessio Aiuto, Marcello Allegretti, Santa Ardito, Lucrezia Bianco, Sofia Calisi, Claudia Carluccio, Alfredo Cozza, Daniele Del Giudice, Riccardo Gallo, Giovanni Politi, Martina Semerano, Mattia Versienti.
Assistenti: Leonardo Coiro, Angelo Frese, Blanca Taglialatela
Grip: Alfredo Cozza, Giovanni Politi
Make-up: Cristina Di Mola
Acconciature: Francesca Di Castri
Impianti: A. F. Euroimpianti
Realizzazioni scenografiche: Tecnofra
Si ringraziano per la collaborazione: Maria Gabriella Mansi, Giuliano Longone Viviani
di Napoli Magazine
19/12/2024 - 13:34
Il 2024 si chiude a Palazzo Reale con un regalo natalizio per i visitatori della reggia napoletana, “L’ascensore del Re”, che avranno l’opportunità di vivere, da oggi, attraverso una video installazione, frammenti evocativi della vita a corte nelle differenti epoche.
Alle spalle della Sala del Trono, nell’ex passetto del Generale, l'installazione multimediale consente un viaggio, attraverso un ascensore virtuale interattivo, che conduce lo spettatore attraverso i secoli in una narrazione visiva emozionante.
Un piano per ogni secolo al quale i visitatori possono accedere mediante una pulsantiera che li trasporta dal ‘600, anno di costruzione del Palazzo, ai nostri giorni. Un progetto realizzato da Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo.
L’idea è nata nel mese di settembre, quando il trono è stato trasportato dal Palazzo Reale di Napoli al Centro di Restauro e Conservazione La Venaria di Torino per il progetto “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo. La preziosa seduta, dopo il restauro sarà esposta in una mostra a Roma e ritornerà nella sala della reggia napoletana a febbraio del 2026.
L’assenza, durante questo periodo, è stata colmata dal posizionamento di una seduta borbonica settecentesca che, seppur preziosa, ha comunque privato la reggia del suo simbolo regale. La proposta di creare un punto alternativo di attenzione sul re e sulla vita di corte è stata proprio della restauratrice del Palazzo, Francesca di Martino.
La creatività e l’esperienza di Stefano Gargiulo, direttore artistico di Kaos Produzioni, hanno consentito di “inventare” un viaggio virtuale che trasportasse gli spettatori nella vita di corte e dei sovrani del Regno di Napoli e delle Due Sicilie, ma senza tralasciare la presenza costante del popolo napoletano.
Lo spettatore, attraverso la Sala del Trono, entra in una piccola stanza - Passetto del Generale - che rappresenta un ascensore virtuale e seleziona i piani che corrispondono ai quattro secoli di storia del Palazzo, messe a fuoco attraverso eventi storici e vita quotidiana. Si parte dalla sua costruzione all’inizio del ‘600, voluta del VI conte di Lemos: nelle immagini si susseguono alcuni viceré spagnoli di Napoli. Il manoscritto di Renao, portiere di camera e non solo, per circa 30 anni, descrive i cerimoniali di corte. Il ‘600 a Napoli si caratterizza con colori scuri e caravaggeschi, suggeriti dagli avvenimenti luttuosi della peste e dalle violente eruzioni del Vesuvio.
Schiacciando il pulsante del secondo piano si arriva al ‘700, con la presenza di Carlo di Borbone, dove il re diventa visibile e non è più un'entità lontana che governa dalla Spagna. Si susseguono le immagini delle trasformazioni del Palazzo, ma anche la costruzione di nuove regge, che rappresentano la ricchezza del nuovo Regno Borbonico e la sua affermazione in Europa, che si evincono dagli abiti sfarzosi e che, attraverso accordi commerciali con l’Oriente, danno l’avvio a mode esotiche che caratterizzeranno il Palazzo nei dipinti e nell’arredo.
L’800 è rappresentato al terzo piano, con una pantomima di epoca post napoleonica e si prosegue con il famoso incendio del 1837, a causa del quale il Palazzo conoscerà le trasformazioni architettoniche del Genovese giunte fino ai giorni nostri. Un ballo nelle sale sancisce la fine del Regno Borbonico e l’avvento dei Savoia.
Infine, l’ultimo piano trasporta lo spettatore sul Belvedere del Palazzo, dove la splendida vista panoramica e i suoni della città ci riportano alla contemporaneità. Una scena che può essere vissuta anche dal vivo con le visite guidate che, grazie al restauro eseguito negli ultimi anni, permettono di accedere alla parte più alta del Palazzo che non è mai stata aperta al pubblico prima di quest’anno e la cui frequentazione, fino alla fine della monarchia, era riservata unicamente al re e alla sua famiglia.
Tra un piano e l’altro si intravedono e si percepiscono il lavoro, la fatica, il disagio, ma anche l’allegria del popolo mai ammesso a corte, che è in realtà il vero protagonista del Regno di Napoli. Le scene prendono spunto e si relazionano con i dipinti, i vasi, i dettagli e gli arazzi del Palazzo Reale.
“L’apertura di questo piccolo spazio che racchiude un grande spettacolo - racconta Paola Ricciardi, dirigente del Palazzo Reale delegata dal Direttore generale Musei, prof. Massimo Osanna – regala ai visitatori un’ulteriore suggestione che consente di proiettarsi nel passato e nella vita dei sovrani e della corte attraverso la storia del Palazzo la cui visita consente solo di attraversare l’Appartamento di Etichetta, perché non è possibile entrare nelle stanze private, ormai occupate dalla Biblioteca, e immaginare la vita quotidiana del tempo”.
La visita è gratuita e inserita nel biglietto di visita dell’appartamento di Etichetta. È possibile accedervi dalle ore 9.00 alle ore 20,00 tutti giorni escluso il mercoledì, giorno di chiusura del museo.
Durante le feste di Natale 27, 28 e 29 dicembre sarà eccezionalmente possibile prenotarsi per le visite al Belvedere (ore 10:00, 11:00 e 12:00) che abitualmente sono sisponibili solo il quarto sabato del mese e prevedono anche un passaggio nei sottotetti del Palazzo.
Kaos Produzioni è un gruppo di ricerca artistica che si occupa di ideazione e realizzazione di progetti multimediali, scenici ed espositivi, produzione e regia di audiovisivi. Inoltre sviluppa la ricerca nelle nuove tecnologie applicandole a progetti di valorizzazione artistica ed espositiva per musei, spazi pubblici e privati.
Kaos Produzioni ha sede a Milano e a Napoli, è stata fondata da Stefano Gargiulo, direttore artistico, diplomato in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel corso degli anni ha sviluppato le connessioni progettuali tra spazio, come luogo di rappresentazione, e multimedialità applicandole a progetti installativi e narrativi e alla valorizzazione artistica e dei beni culturali. Stefano Gargiulo dalla metà degli anni Novanta ha maturato una lunga esperienza in progetti internazionali, lavorando oltre che in Europa e nel bacino del Mediterraneo, in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Indonesia.
Credits
Progetto e realizzazione videoinstallazione interattiva: Kaos Produzioni
Direzione artistica e regia: Stefano Gargiulo
Progetto software, interattività e direzione tecnica: Antonio Spagnuolo
Editing, mapping e post produzione video: Mattia Galione
Elaborazioni musicali e sound design: Bruno Troisi
Immagini: Kaos Produzioni
Coordinamento e produzione esecutiva: Carmen Leopardi
Riprese video: Mattia Galione, Stefano Gargiulo
Disegno scenico: Stella Calculli
Voci: Lalla Esposito, Judith Gil Clotet, Giuliano Longone Viviani, Carlo Taglialatela, Sasà Trapanese, Francesco Viglietti.
Performer: Compagnia di danze storiche Tempus Saltandi, A.P.S. Serata con Maria Antonietta, Associazione musiche e danze antiche La Chirintana.
Rita Cantoro, Francesco Tauro, Gianni Lacialamella, Filomena Decantis, Mariella Rizzi, Marcella Taurino, Giacomo Macchia Laterza, Alessio Aiuto, Marcello Allegretti, Santa Ardito, Lucrezia Bianco, Sofia Calisi, Claudia Carluccio, Alfredo Cozza, Daniele Del Giudice, Riccardo Gallo, Giovanni Politi, Martina Semerano, Mattia Versienti.
Assistenti: Leonardo Coiro, Angelo Frese, Blanca Taglialatela
Grip: Alfredo Cozza, Giovanni Politi
Make-up: Cristina Di Mola
Acconciature: Francesca Di Castri
Impianti: A. F. Euroimpianti
Realizzazioni scenografiche: Tecnofra
Si ringraziano per la collaborazione: Maria Gabriella Mansi, Giuliano Longone Viviani