NAPOLI - Bologna diventa il primo crocevia della stagione post-scudetto per il Napoli. Il verdetto del Dall'Ara ci dirà se il Napoli e' guarito dai mali di settembre, se questa squadra potrà ancora lottare per lo scudetto ma soprattutto se Garcia potrà "imbullonare" la sua panchina o se invece e' destinato a perderla da qui a breve. Bisogna essere sinceri e obiettivi nel dire che la notte di Braga ha lasciato di buono solo i tre punti all'esordio in Champions League ma per il resto le streghe e i fantasmi visti in Portogallo sono gli stessi della Lazio e del Genoa e sono pure quelli del primo tempo di Frosinone. Forse anche peggio se ripensiamo al Braga che nel secondo tempo ci ha chiusi in area e alla fine si e' arreso soltanto ad un'autorete. La piazza mormora, chiede il cambio di passo ed e' legittimamente preoccupata perché questo Napoli e' lontano parente di quello della straordinaria cavalcata scudetto della scorsa annata. E' diversa e distante la qualità delle prestazioni e l'intensità e il piglio nell'approccio alle gare. La squadra in realtà e' praticamente la stessa negli interpreti ed e' cambiato solo il "direttore d'orchestra". E allora e' inevitabile che Garcia sia già sotto esame. Nessun tifoso azzurro si augura che il Napoli perda affinché Garcia venga esonerato ma e' altrettanto chiaro che non si possono più perdere altri punti mentre le altre cominciano a correre e l'Inter e' già 5 punti avanti. Garcia ora deve mettere da parte l'istinto della rivoluzione copernicana e puntare invece sulla restaurazione di ciò che di buono c'era e c'è ancora. ADL ha dato fiducia al tecnico francese e, a meno di tracolli che non vogliamo neppure immaginare, aspetterà il Real Madrid per un primo bilancio. Fiducia e pazienza sapendo che nulla però e' infinito. L'ombra mediatica di Antonio Conte sulla panchina partenopea per ora e' solo un desiderata della tifoseria ma in caso di altri passaggi a vuoto, tutto può davvero accadere. Bisogna smetterla in ogni caso con l'alibi del "non c'è più Kim" e del "non c'è più Spalletti". Se ne sono andati due grandi protagonisti di una stagione indimenticabile ma per il resto la squadra e' la stessa ed e' un gruppo forte che in Italia non può e non deve sentirsi inferiore a nessuno, e nemmeno all'Inter che ha perso gente come Onana, Skriniar, Brozovic e Lukaku ma e' ripartita. Risultato a parte, Braga ci ha fatto ripensare a quelle notti da incubo in cui c'erano i Ventura, Donadoni, Ancelotti e Gattuso in panchina ma questo Napoli deve uscire dal pantano e Garcia deve restituirci quella squadra feroce e convinta di sé. Bologna e Thiago Motta non saranno un banco di prova semplice e non ci sarà Rrahmani in difesa. E' il momento di Natan, che a Braga e' entrato con la faccia giusta e merita fiducia e incoraggiamento perché ricordiamoci che persino il primo Koulibaly era un panchinaro che stava per essere addirittura ceduto dopo mezza stagione. Quelli che oggi criticano il brasiliano e lo bocciano senza nemmeno averlo visto all'opera sono peggio degli A16 e anziché avere la presunzione di commentare le questioni di pallone dovrebbero andare a pelare le patate. Verrà il momento anche di Lindstrom ma ora - repetita iuvant - e' il momento della verità per Garcia che non deve inventare più nulla ma semplicemente rimettere insieme i pezzi e liberare gente determinante come Osimhen, Lobotka e Anguissa da compiti e tattiche che non portano da nessuna parte. Il Bologna non e' il Braga, ora vogliamo capire che Napoli ci sarà in campo al Dall'Ara.
Emanuele Cammaroto
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
23/09/2023 - 12:00
NAPOLI - Bologna diventa il primo crocevia della stagione post-scudetto per il Napoli. Il verdetto del Dall'Ara ci dirà se il Napoli e' guarito dai mali di settembre, se questa squadra potrà ancora lottare per lo scudetto ma soprattutto se Garcia potrà "imbullonare" la sua panchina o se invece e' destinato a perderla da qui a breve. Bisogna essere sinceri e obiettivi nel dire che la notte di Braga ha lasciato di buono solo i tre punti all'esordio in Champions League ma per il resto le streghe e i fantasmi visti in Portogallo sono gli stessi della Lazio e del Genoa e sono pure quelli del primo tempo di Frosinone. Forse anche peggio se ripensiamo al Braga che nel secondo tempo ci ha chiusi in area e alla fine si e' arreso soltanto ad un'autorete. La piazza mormora, chiede il cambio di passo ed e' legittimamente preoccupata perché questo Napoli e' lontano parente di quello della straordinaria cavalcata scudetto della scorsa annata. E' diversa e distante la qualità delle prestazioni e l'intensità e il piglio nell'approccio alle gare. La squadra in realtà e' praticamente la stessa negli interpreti ed e' cambiato solo il "direttore d'orchestra". E allora e' inevitabile che Garcia sia già sotto esame. Nessun tifoso azzurro si augura che il Napoli perda affinché Garcia venga esonerato ma e' altrettanto chiaro che non si possono più perdere altri punti mentre le altre cominciano a correre e l'Inter e' già 5 punti avanti. Garcia ora deve mettere da parte l'istinto della rivoluzione copernicana e puntare invece sulla restaurazione di ciò che di buono c'era e c'è ancora. ADL ha dato fiducia al tecnico francese e, a meno di tracolli che non vogliamo neppure immaginare, aspetterà il Real Madrid per un primo bilancio. Fiducia e pazienza sapendo che nulla però e' infinito. L'ombra mediatica di Antonio Conte sulla panchina partenopea per ora e' solo un desiderata della tifoseria ma in caso di altri passaggi a vuoto, tutto può davvero accadere. Bisogna smetterla in ogni caso con l'alibi del "non c'è più Kim" e del "non c'è più Spalletti". Se ne sono andati due grandi protagonisti di una stagione indimenticabile ma per il resto la squadra e' la stessa ed e' un gruppo forte che in Italia non può e non deve sentirsi inferiore a nessuno, e nemmeno all'Inter che ha perso gente come Onana, Skriniar, Brozovic e Lukaku ma e' ripartita. Risultato a parte, Braga ci ha fatto ripensare a quelle notti da incubo in cui c'erano i Ventura, Donadoni, Ancelotti e Gattuso in panchina ma questo Napoli deve uscire dal pantano e Garcia deve restituirci quella squadra feroce e convinta di sé. Bologna e Thiago Motta non saranno un banco di prova semplice e non ci sarà Rrahmani in difesa. E' il momento di Natan, che a Braga e' entrato con la faccia giusta e merita fiducia e incoraggiamento perché ricordiamoci che persino il primo Koulibaly era un panchinaro che stava per essere addirittura ceduto dopo mezza stagione. Quelli che oggi criticano il brasiliano e lo bocciano senza nemmeno averlo visto all'opera sono peggio degli A16 e anziché avere la presunzione di commentare le questioni di pallone dovrebbero andare a pelare le patate. Verrà il momento anche di Lindstrom ma ora - repetita iuvant - e' il momento della verità per Garcia che non deve inventare più nulla ma semplicemente rimettere insieme i pezzi e liberare gente determinante come Osimhen, Lobotka e Anguissa da compiti e tattiche che non portano da nessuna parte. Il Bologna non e' il Braga, ora vogliamo capire che Napoli ci sarà in campo al Dall'Ara.
Emanuele Cammaroto
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