NAPOLI - La notte del Braga spalanca al Napoli le porte di una seconda parte di stagione che può diventare un’altra storia. Lo capiremo già con il Cagliari e nelle successive gare di campionato in cui adesso gli azzurri di Mazzarri dovranno fare giocoforza un filotto di successi. La sensazione è che Mazzarri abbia ridato convinzione ai calciatori, fiducia all’ambiente e piano piano si sta prendendo le chiavi della squadra anche sul piano tattico. Andiamoci piano a considerarlo un traghettatore, il destino è’ nelle sue mani. L’obiettivo (minimo) in Champions è già stato raggiunto, il Mondiale per Club non è poi così lontano e in Coppa Italia c’è da superare l’abbordabile Frosinone per un probabile quarto di finale contro la Juventus. Poi verrà il momento della Supercoppa, dove un Napoli rinsavito dai disastri di Garcia non può temere la Fiorentina e può invece prendersi la rivincita con l’Inter in finale. Scenario fluido e tutto in gioco, ad eccezione evidentemente del discorso scudetto, chiuso da una lunga sequenza di occasioni sciupate. Non avremo una controprova ma c’è da chiedersi dove sarebbe oggi il Napoli se fosse arrivato prima Mazzarri e se Kvara non avesse sprecato la tripla chance contro Milan, Empoli e Juventus. Sicuramente appare un paradosso che il Napoli sia dietro ad una Juve abbastanza modesta. Il tempo ora gioca a favore di Mazzarri che potrà lavorare con la squadra, sulla condizione e sulla fase difensiva. Il successo ottenuto col Braga vale tanti milioni ma le prestazioni migliori il nuovo Napoli di Mazzarri le ha fatte vedere nel primo tempo contro l’Atalanta, l’Inter e poi tenendo all’angolo la Juve a Torino per tre quarti di gara (per poi farsi beffare dalla solita cappellata difensiva).
Emanuele Cammaroto
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
15/12/2023 - 23:04
NAPOLI - La notte del Braga spalanca al Napoli le porte di una seconda parte di stagione che può diventare un’altra storia. Lo capiremo già con il Cagliari e nelle successive gare di campionato in cui adesso gli azzurri di Mazzarri dovranno fare giocoforza un filotto di successi. La sensazione è che Mazzarri abbia ridato convinzione ai calciatori, fiducia all’ambiente e piano piano si sta prendendo le chiavi della squadra anche sul piano tattico. Andiamoci piano a considerarlo un traghettatore, il destino è’ nelle sue mani. L’obiettivo (minimo) in Champions è già stato raggiunto, il Mondiale per Club non è poi così lontano e in Coppa Italia c’è da superare l’abbordabile Frosinone per un probabile quarto di finale contro la Juventus. Poi verrà il momento della Supercoppa, dove un Napoli rinsavito dai disastri di Garcia non può temere la Fiorentina e può invece prendersi la rivincita con l’Inter in finale. Scenario fluido e tutto in gioco, ad eccezione evidentemente del discorso scudetto, chiuso da una lunga sequenza di occasioni sciupate. Non avremo una controprova ma c’è da chiedersi dove sarebbe oggi il Napoli se fosse arrivato prima Mazzarri e se Kvara non avesse sprecato la tripla chance contro Milan, Empoli e Juventus. Sicuramente appare un paradosso che il Napoli sia dietro ad una Juve abbastanza modesta. Il tempo ora gioca a favore di Mazzarri che potrà lavorare con la squadra, sulla condizione e sulla fase difensiva. Il successo ottenuto col Braga vale tanti milioni ma le prestazioni migliori il nuovo Napoli di Mazzarri le ha fatte vedere nel primo tempo contro l’Atalanta, l’Inter e poi tenendo all’angolo la Juve a Torino per tre quarti di gara (per poi farsi beffare dalla solita cappellata difensiva).
Emanuele Cammaroto
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com