NAPOLI - A 50 punti, dopo 21 giornate con 16 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, chiedo scusa a tutti gli amanti dell'equilibrio ad ogni costo ma inizio a sognare il quarto scudetto del Napoli. Lo so che è presto, che ci sono ancora 17 partite da disputare, ma la concretezza dimostrata da questo gruppo di ragazzi a Bergamo, capaci di ribaltare due volte il risultato, non mi ha lasciato indifferente. Questo clic mentale mi era balzato agli occhi già nella trasferta di Firenze, però prima di iniziare a volare con la fantasia era giusto attendere delle conferme. E le risposte sono arrivate, una dietro l'altra, sia in casa che in trasferta. Numeri che sottolineano la forza della difesa, con dodici clean sheet ottenuti e davvero solida come non mai nonostante la pesantissima assenza di Buongiorno. Juan Jesus, in tutta sincerità, non lo sta facendo rimpiangere, attuando movimenti brevi e precisi, senza avventurarsi in inutili rischi in fase di impostazione. Il rientrante Olivera, così come il capitano Di Lorenzo, ancora una volta hanno risposto presente, ovviando anche a qualche piccola distrazione personale e di Rrahmani. Chi ha sofferto un pò Samardzic, ma ci può stare una tantum, è stato Lobotka. Tant'è che Conte a lungo ha pensato di sostituirlo con Gilmour. Lo slovacco comunque ha saputo prendere le misure nel finale, potendo contare sulle due spalle al suo fianco ormai insormontabili: Anguissa, sempre più in versione Superman, con due assist al bacio per Politano e Lukaku, e McTominay, straordinario per quantità e fiuto del gol. Lì davanti, poi, non si è per nulla sentita l'assenza del neo parigino Kvara, grazie al lavoro straordinario di Neres, imprendibile negli spazi stretti e giocoliere strabiliante con il pallone tra i piedi, e alla freddezza di Politano e Lukaku. Il belga, per lunghissimi tratti, è apparso lento e quasi assente dalla manovra del gioco, complice un tostissimo Hien a fargli da guardia, salvo poi trovare il pesantissimo sigillo di testa della vittoria al 78° minuto. Non è stata una vittoria banale, l'Atalanta in casa ha venduto cara la pelle, e se i guizzi di Retegui (lasciato troppo libero di girarsi da Amir, poco prima di scagliare in rete il suo fendente imprendibile per Meret) e Lookman (fortunato e spietato nel rimpallo con Politano) avevano generato un pizzico di delusione, il timbro finale di Lukaku ha messo in chiaro che il Napoli è lassù con merito. Con questa solidità non si teme nessun avversario ed anche i tantissimi tifosi accorsi a Capodichino alle tre del mattino per abbracciare i propri beniamini, di ritorno dalla trasferta vittoriosa, ne sono una evidente testimonianza. Sognare, con solide certezze tra le mani, si può e, a questo punto, si deve! Grazie Conte, avanti così!
Antonio Petrazzuolo
di Napoli Magazine
19/01/2025 - 10:00
NAPOLI - A 50 punti, dopo 21 giornate con 16 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, chiedo scusa a tutti gli amanti dell'equilibrio ad ogni costo ma inizio a sognare il quarto scudetto del Napoli. Lo so che è presto, che ci sono ancora 17 partite da disputare, ma la concretezza dimostrata da questo gruppo di ragazzi a Bergamo, capaci di ribaltare due volte il risultato, non mi ha lasciato indifferente. Questo clic mentale mi era balzato agli occhi già nella trasferta di Firenze, però prima di iniziare a volare con la fantasia era giusto attendere delle conferme. E le risposte sono arrivate, una dietro l'altra, sia in casa che in trasferta. Numeri che sottolineano la forza della difesa, con dodici clean sheet ottenuti e davvero solida come non mai nonostante la pesantissima assenza di Buongiorno. Juan Jesus, in tutta sincerità, non lo sta facendo rimpiangere, attuando movimenti brevi e precisi, senza avventurarsi in inutili rischi in fase di impostazione. Il rientrante Olivera, così come il capitano Di Lorenzo, ancora una volta hanno risposto presente, ovviando anche a qualche piccola distrazione personale e di Rrahmani. Chi ha sofferto un pò Samardzic, ma ci può stare una tantum, è stato Lobotka. Tant'è che Conte a lungo ha pensato di sostituirlo con Gilmour. Lo slovacco comunque ha saputo prendere le misure nel finale, potendo contare sulle due spalle al suo fianco ormai insormontabili: Anguissa, sempre più in versione Superman, con due assist al bacio per Politano e Lukaku, e McTominay, straordinario per quantità e fiuto del gol. Lì davanti, poi, non si è per nulla sentita l'assenza del neo parigino Kvara, grazie al lavoro straordinario di Neres, imprendibile negli spazi stretti e giocoliere strabiliante con il pallone tra i piedi, e alla freddezza di Politano e Lukaku. Il belga, per lunghissimi tratti, è apparso lento e quasi assente dalla manovra del gioco, complice un tostissimo Hien a fargli da guardia, salvo poi trovare il pesantissimo sigillo di testa della vittoria al 78° minuto. Non è stata una vittoria banale, l'Atalanta in casa ha venduto cara la pelle, e se i guizzi di Retegui (lasciato troppo libero di girarsi da Amir, poco prima di scagliare in rete il suo fendente imprendibile per Meret) e Lookman (fortunato e spietato nel rimpallo con Politano) avevano generato un pizzico di delusione, il timbro finale di Lukaku ha messo in chiaro che il Napoli è lassù con merito. Con questa solidità non si teme nessun avversario ed anche i tantissimi tifosi accorsi a Capodichino alle tre del mattino per abbracciare i propri beniamini, di ritorno dalla trasferta vittoriosa, ne sono una evidente testimonianza. Sognare, con solide certezze tra le mani, si può e, a questo punto, si deve! Grazie Conte, avanti così!
Antonio Petrazzuolo