NAPOLI - Fate presto! Ci vorrebbe un titolo come quello famoso che Il Mattino sfornò il giorno dopo il terribile terremoto del novembre 1980. In quel caso l’argomento era molto più serio e l’appello in prima pagina del più importante quotidiano del Mezzogiorno d’Italia riguardava la vita e la morte di migliaia di persone. Non vorrei dunque che si confondesse il tema di una indimenticata e indimenticabile tragedia che colpì tanto duramente le nostre popolazioni con una questione relativa al calcio che per quanto ci appassioni e muova considerevoli somme di denaro, è pur sempre un gioco. Tuttavia l’appello a fare presto, a darsi una sveglia, a reagire in tempi brevissimi alla crisi che si è andata incancrenendo oggi giorno di più in casa Napoli mi sembra più che giusto. E’ vero, è soltanto un giorno che il calciomercato di riparazione si è aperto, ma l’urgenza è massima, la necessità di fare ora ciò che non si è fatto in estate è imperiosa. Il Napoli ha bisogno quasi di essere rifondato, sicuramente servono innesti importanti. L’ingaggio di Mazzocchi fa piacere soprattutto perché si tratta di un ragazzo napoletano che finalmente può coronare il suo sogno, cioè indossare la maglia azzurra, ma a dire il vero serve ben altro, considerando anche che essendo l’ambidestro calciatore del quartiere Barra il quarto nelle gerarchie dei difensori laterali (prima di lui vengono Di Lorenzo, Mario Rui e Olivera) non potrà certo giocare tantissimo, un po’ come è capitato a Zanoli il quale giustamente ha chiesto lo spazio che gli spettava. Ora, però, servono altri rinforzi. Bisogna cominciare (e concludere alla svelta perché gli impegni si susseguono a raffica e la strada da recuperare è tanta) da un difensore centrale che dia garanzie (mi piace molto Vitik dello Sparta Praga che è giovane - il 21 gennaio compirà 21 anni -, è forte fisicamente, è alto, è veloce, difende ed attacca ed è anche capace di far gol), per passare poi a un paio di centrocampisti, considerate la partenza di Elmas e (forse) quelle di Demme e di Gaetano (che comunque anche se dovessero rimanere a Napoli finirebbero per giocare poco o nulla), senza considerare che Anguissa mancherà a lungo per gli impegni con la Nazionale. E qui viene fuori la questione Samardzic. Per il giovane serbo-tedesco è cominciata già da qualche giorno la solita tarantella. E’ arrivato il padre-manager, il giocatore è d’accordo perché la piazza napoletana gli aggrada, De Laurentiis ha parlato con Pozzo, potrebbe già giocare con il Torino… Troppe chiacchiere. FATE PRESTO!!! Quante volte trattative (vere o presunte) come questa sono scoppiate alla fine come una bolla di sapone? Il Napoli per quello che si sta vedendo quest’anno ha bisogno di un giocatore con le qualità e le caratteristiche del ragazzo dell’Udinese. Dobbiamo continuare a sentirne parlare all’infinito o la Società gli compra un biglietto aereo e lo porta a Capodichino? Quante pagine di contratto devono ancora essere scritte e sottoposte oltre che al calciatore e al suo agente, anche ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, esperti vari prima che arrivi questa benedetta firma? Mi viene in mente, per concludere, quell’antico detto che mi sembra calzare a pennello in casi come questo. Non vorrei che mentre il medico studia il malato muore.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
03/01/2024 - 23:59
NAPOLI - Fate presto! Ci vorrebbe un titolo come quello famoso che Il Mattino sfornò il giorno dopo il terribile terremoto del novembre 1980. In quel caso l’argomento era molto più serio e l’appello in prima pagina del più importante quotidiano del Mezzogiorno d’Italia riguardava la vita e la morte di migliaia di persone. Non vorrei dunque che si confondesse il tema di una indimenticata e indimenticabile tragedia che colpì tanto duramente le nostre popolazioni con una questione relativa al calcio che per quanto ci appassioni e muova considerevoli somme di denaro, è pur sempre un gioco. Tuttavia l’appello a fare presto, a darsi una sveglia, a reagire in tempi brevissimi alla crisi che si è andata incancrenendo oggi giorno di più in casa Napoli mi sembra più che giusto. E’ vero, è soltanto un giorno che il calciomercato di riparazione si è aperto, ma l’urgenza è massima, la necessità di fare ora ciò che non si è fatto in estate è imperiosa. Il Napoli ha bisogno quasi di essere rifondato, sicuramente servono innesti importanti. L’ingaggio di Mazzocchi fa piacere soprattutto perché si tratta di un ragazzo napoletano che finalmente può coronare il suo sogno, cioè indossare la maglia azzurra, ma a dire il vero serve ben altro, considerando anche che essendo l’ambidestro calciatore del quartiere Barra il quarto nelle gerarchie dei difensori laterali (prima di lui vengono Di Lorenzo, Mario Rui e Olivera) non potrà certo giocare tantissimo, un po’ come è capitato a Zanoli il quale giustamente ha chiesto lo spazio che gli spettava. Ora, però, servono altri rinforzi. Bisogna cominciare (e concludere alla svelta perché gli impegni si susseguono a raffica e la strada da recuperare è tanta) da un difensore centrale che dia garanzie (mi piace molto Vitik dello Sparta Praga che è giovane - il 21 gennaio compirà 21 anni -, è forte fisicamente, è alto, è veloce, difende ed attacca ed è anche capace di far gol), per passare poi a un paio di centrocampisti, considerate la partenza di Elmas e (forse) quelle di Demme e di Gaetano (che comunque anche se dovessero rimanere a Napoli finirebbero per giocare poco o nulla), senza considerare che Anguissa mancherà a lungo per gli impegni con la Nazionale. E qui viene fuori la questione Samardzic. Per il giovane serbo-tedesco è cominciata già da qualche giorno la solita tarantella. E’ arrivato il padre-manager, il giocatore è d’accordo perché la piazza napoletana gli aggrada, De Laurentiis ha parlato con Pozzo, potrebbe già giocare con il Torino… Troppe chiacchiere. FATE PRESTO!!! Quante volte trattative (vere o presunte) come questa sono scoppiate alla fine come una bolla di sapone? Il Napoli per quello che si sta vedendo quest’anno ha bisogno di un giocatore con le qualità e le caratteristiche del ragazzo dell’Udinese. Dobbiamo continuare a sentirne parlare all’infinito o la Società gli compra un biglietto aereo e lo porta a Capodichino? Quante pagine di contratto devono ancora essere scritte e sottoposte oltre che al calciatore e al suo agente, anche ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, esperti vari prima che arrivi questa benedetta firma? Mi viene in mente, per concludere, quell’antico detto che mi sembra calzare a pennello in casi come questo. Non vorrei che mentre il medico studia il malato muore.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
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