NAPOLI - La domanda che tutti si pongono è: Conte riuscirà ad andare d’accordo con De Laurentiis? Molto dipenderà dalla capacità che avrà il presidente di trattenere il suo impeto interventista che troppo spesso in passato ha provocato frizioni con i tecnici che di volta in volta lui stesso aveva chiamato a prendere possesso della panchina del Napoli. D’altro canto un motivo ci sarà se i rapporti tra il presidente e tutti gli allenatori che si sono succeduti alla guida della squadra, da Ventura a Calzona, hanno avuto periodi di crisi in molti casi culminati con gli addii. Conte, è notorio, ha un caratterino niente male. Al tecnico pugliese piace comandare in campo e farsi rispettare in società. Più di una volta ha affrontato i presidenti delle squadre allenate per lamentarsi della qualità della rosa messa a sua disposizione, per chiedere rinforzi o per contestare loro di non essere stato difeso e tutelato nei confronti della stampa e dell’opinione pubblica. È se dovesse ancora accadere? Riguardo agli aspetti tecnici di questa rivoluzione non ci saranno sicuramente grandi sorprese. Difesa a tre, gioco meno spettacolare di quello cui ci aveva abituato Spalletti ma sicuramente molto concreto. In questo senso Conte è più ‘allegriano’ che ‘sarriano’. A lui interessa soprattutto vincere e il bel gioco, il possesso palla, la spettacolarità dell’azione sono elementi di interesse relativo. Insomma i presupposti per una immediata rinascita del Napoli guidato a Conte ci sono tutti, considerate anche le possibilità di spesa sul mercato da parte della Società. Quel che suscita qualche preoccupazione è la capacità di coesistere tra due personalità forti, caratterizzate dalla smania del comando assoluto. Tra qualche mese ne sapremo sicuramente di più.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
04/06/2024 - 23:40
NAPOLI - La domanda che tutti si pongono è: Conte riuscirà ad andare d’accordo con De Laurentiis? Molto dipenderà dalla capacità che avrà il presidente di trattenere il suo impeto interventista che troppo spesso in passato ha provocato frizioni con i tecnici che di volta in volta lui stesso aveva chiamato a prendere possesso della panchina del Napoli. D’altro canto un motivo ci sarà se i rapporti tra il presidente e tutti gli allenatori che si sono succeduti alla guida della squadra, da Ventura a Calzona, hanno avuto periodi di crisi in molti casi culminati con gli addii. Conte, è notorio, ha un caratterino niente male. Al tecnico pugliese piace comandare in campo e farsi rispettare in società. Più di una volta ha affrontato i presidenti delle squadre allenate per lamentarsi della qualità della rosa messa a sua disposizione, per chiedere rinforzi o per contestare loro di non essere stato difeso e tutelato nei confronti della stampa e dell’opinione pubblica. È se dovesse ancora accadere? Riguardo agli aspetti tecnici di questa rivoluzione non ci saranno sicuramente grandi sorprese. Difesa a tre, gioco meno spettacolare di quello cui ci aveva abituato Spalletti ma sicuramente molto concreto. In questo senso Conte è più ‘allegriano’ che ‘sarriano’. A lui interessa soprattutto vincere e il bel gioco, il possesso palla, la spettacolarità dell’azione sono elementi di interesse relativo. Insomma i presupposti per una immediata rinascita del Napoli guidato a Conte ci sono tutti, considerate anche le possibilità di spesa sul mercato da parte della Società. Quel che suscita qualche preoccupazione è la capacità di coesistere tra due personalità forti, caratterizzate dalla smania del comando assoluto. Tra qualche mese ne sapremo sicuramente di più.
Mario Zaccaria
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