NAPOLI - Non vorrei che la vittoria con il povero Verona, raggiunta con il cuore in gola a tempo quasi scaduto dopo che si era sfiorata perfino l’inopinata sconfitta, avesse esaltato più del dovuto. Ovviamente non mi riferisco ai tifosi i quali si rendono perfettamente conto che il Napoli dirompente della passata stagione è (e rimarrà a lungo) soltanto un dolce, bellissimo ricordo. Capisco che Mazzarri faccia il suo lavoro con serietà e dedizione e che fra i suoi compiti ci sia anche quello di motivare la truppa, di spingere sul tasto dell’autocelebrazione fino ad arrivare, quando necessita, perfino all’autoesaltazione. Francamente, però, dalla partita di domenica con il Verona non mi sembra che siano emersi elementi tali da indurre a essere contenti di quanto mostrato dalla squadra e ottimisti relativamente al futuro. Anche la gara con i veneti, infatti, ha evidenziato i soliti limiti di una formazione che, indipendentemente dagli artifici tattici studiati e applicati dall’allenatore, ha grosse difficoltà a mettere assieme in modo armonioso il gioco di difesa con quello d’attacco. Si dirà che il Napoli ha creato tanto e che se non fosse stato per il chiaro rigore negato nel primo tempo e per le splendide parate di Montipò le cose sarebbero andate diversamente. Ma nel calcio, si sa, i se e i ma contano poco. Quel che è importante è ciò che i calciatori fanno vedere in campo e non mi sembra di aver assistito a scene molto diverse da quelle già andate in scena dall’inizio della stagione, sia in epoca Garcia che sotto la guida di Mazzarri. Anche nelle (poche) partite in cui gli allenatori hanno potuto disporre di Osimhen non mi sembra che le cose siano andate diversamente. Certo c’è da sperare che con il ritorno del figliol prodigo dall’Africa il potenziale offensivo della squadra possa aumentare. La corsa per il quarto posto è ancora aperta, anche se chi sta davanti al Napoli non pare essere intenzionato a mollare la presa. Mazzarri spera che la sudatissima vittoria con il Verona possa rappresentare l’inizio di una nuova era. Noi ce lo auguriamo con tutto il cuore ma onestamente qualche dubbio rimane.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
06/02/2024 - 23:54
NAPOLI - Non vorrei che la vittoria con il povero Verona, raggiunta con il cuore in gola a tempo quasi scaduto dopo che si era sfiorata perfino l’inopinata sconfitta, avesse esaltato più del dovuto. Ovviamente non mi riferisco ai tifosi i quali si rendono perfettamente conto che il Napoli dirompente della passata stagione è (e rimarrà a lungo) soltanto un dolce, bellissimo ricordo. Capisco che Mazzarri faccia il suo lavoro con serietà e dedizione e che fra i suoi compiti ci sia anche quello di motivare la truppa, di spingere sul tasto dell’autocelebrazione fino ad arrivare, quando necessita, perfino all’autoesaltazione. Francamente, però, dalla partita di domenica con il Verona non mi sembra che siano emersi elementi tali da indurre a essere contenti di quanto mostrato dalla squadra e ottimisti relativamente al futuro. Anche la gara con i veneti, infatti, ha evidenziato i soliti limiti di una formazione che, indipendentemente dagli artifici tattici studiati e applicati dall’allenatore, ha grosse difficoltà a mettere assieme in modo armonioso il gioco di difesa con quello d’attacco. Si dirà che il Napoli ha creato tanto e che se non fosse stato per il chiaro rigore negato nel primo tempo e per le splendide parate di Montipò le cose sarebbero andate diversamente. Ma nel calcio, si sa, i se e i ma contano poco. Quel che è importante è ciò che i calciatori fanno vedere in campo e non mi sembra di aver assistito a scene molto diverse da quelle già andate in scena dall’inizio della stagione, sia in epoca Garcia che sotto la guida di Mazzarri. Anche nelle (poche) partite in cui gli allenatori hanno potuto disporre di Osimhen non mi sembra che le cose siano andate diversamente. Certo c’è da sperare che con il ritorno del figliol prodigo dall’Africa il potenziale offensivo della squadra possa aumentare. La corsa per il quarto posto è ancora aperta, anche se chi sta davanti al Napoli non pare essere intenzionato a mollare la presa. Mazzarri spera che la sudatissima vittoria con il Verona possa rappresentare l’inizio di una nuova era. Noi ce lo auguriamo con tutto il cuore ma onestamente qualche dubbio rimane.
Mario Zaccaria
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